Foglio unico, come funziona il documento che sostituisce il libretto di circolazione

A fine mese è prevista l'approvazione sul provvedimento del governo che porterà il foglio unico: per gli automobilisti il certificato di proprietà e libretto di circolazione verranno sostituiti da un unico documento. E produrrà anche un risparmio in termini economici: 39 euro di risparmio per ogni pratica di immatricolazione o passaggio di proprietà: in pratica solo 61 euro da versare a fronte dei 100 che si pagano attualmente.

Foglio unico, come funziona il documento che sostituisce il libretto di circolazione


E’ pronto il provvedimento del governo, da approvare a fine mese, sulla fusione tra Aci e Motorizzazione e che prevede il foglio unico: il documento che sostituisce il libretto di circolazione e il certificato di proprietà. In pratica, invece dei due documenti di cui necessitiamo adesso in macchina, ne arriva uno che vale per entrambi. Una semplificazione burocratica che ha anche un risparmio in termini economici e che finalmente allinea l’Italia con la normativa degli altri paesi europei. Ma vediamo meglio come funziona, partendo dal capire cosa siano i due documenti attuali.

Cosa sono il libretto di circolazione e il certificato di proprietà

Il libretto di circolazione è, come riporta l’Aci, quel documento necessario alla circolazione del veicolo che il conducente deve sempre portare sul mezzo. È rilasciata dall’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile e riporta i dati relativi alle caratteristiche tecniche del veicolo.
Il certificato di proprietà non è strettamente necessario per la circolazione del veicolo, ma attesta lo stato giuridico attuale del veicolo ed è rilasciato dalle unità territoriali dell’ACI – Pubblico Registro Automobilistico (PRA).

Cosa succederà con la nuova normativa

Era stata la riforma della pubblica amministrazione, approvata quasi due anni fa, a prevedere questa novità e ora finalmente ci siamo. Quello che hanno voluto fare è integrare le competenze del PRA gestito dall’Aci e della Motorizzazione, che devono interfacciarsi l’una con l’altra e con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo significa, come ha spiegato il viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini, che l’automobilista avrà ”un solo documento per l’auto al posto dei due attuali, con responsabilità del Ministero”.
Questa integrazione mette fine ad un’anomalia tutta italiana ( gli altri paesi europei hanno già il foglio unico) e soprattutto prevede una riduzione dei costi.

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Quanto si risparmia con il foglio unico

Il risparmio per l’automobilista sarà di 39 euro per ogni pratica: su ogni immatricolazione o passaggio di proprietà si pagheranno 61 euro anziché gli attuali 100.
Essendo necessario un solo foglio, saranno meno anche i bolli. Attualmente ne paghiamo 4 per un totale di 64 euro. Con il foglio unico avremo necessità di solo due bolli per un costo di 32 euro. Inoltre, scende anche la tariffa fissata dal Ministero delle Infrastrutture: da 37 euro a 30. Insomma un risparmio su tutti i fronti.

Quando il foglio unico?

Il testo è ora all’esame dei ministeri della Pubblica amministrazione e dell’Economia. Dovrebbe arrivare in consiglio dei ministri a giorni, visto che la riforma della pubblica amministrazione fissava la data limite del 28 febbraio. Quindi se tutto fila liscio, avremo il foglio unico nel 2018. Il tutto nell’ottica di una “semplificazione amministrativa nella gestione delle banche dati stesse”.

Foglio unico, ma non agenzia unica

Anche se sarà prodotto un foglio unico, non ci sarà un’agenzia unica a gestire il tutto. I due enti, Aci e Motorizzazione, vengono infatti integrati, non fusi in un’unica realtà. Rimarranno infatti due banche dati separate: quella che si occupa dei dati tecnici e l’altra che gestisce quelli giuridici, che si interfacceranno fra loro. Sarà però il cittadino ad avere il prodotto finale unico.

Da chi deve essere approvato

Come detto, il provvedimento sul foglio unico è già pronto e se ne sta parlando ormai da anni.
Il decreto è stato messo a punto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ma dovrà passare al vaglio degli altri dicasteri competenti, quello guidato da Marianna Madia e quello dell’Economia di Pier Carlo Padoan. Infine giungerà in Consiglio dei ministri prima della scadenza della riforma che è fissata per il 28 febbraio.

Parole di Lavinia Sarchi