Fitoestrogeni naturali: cosa sono e a cosa servono

I fitoestrogeni sono sostanze importantissime per il benessere del nostro corpo e in particolar modo per l'organismo della donna.

I fitoestrogeni o estrogeni vegetali, sono composti di origine vegetale presenti in circa 300 piante, anche se poche risultano commestibili. Gli isoflavoni sono ritenuti i fitoestrogeni migliori. Fonti alimentari ricche in fitoestrogeni sono la soia, i legumi, i cereali, le noci e, anche se in quantità minore, molti tipi di frutta e verdure. La soia e tutti i suoi derivati come la farina, il latte di soia, il tofu, ma anche il trifoglio rosso, rappresentano le principali fonti di fitoestrogeni appartenenti alla categoria degli isoflavoni.
 

Le funzioni svolte dai fitoestrogeni sono molteplici. Gli isoflavoni, in particolare, regolano naturalmente la produzione ormonale corporea, quindi risultano molto utile per le donne poiché garantisce un corretto e regolare equilibrio ormonale.
 
Gli isoflavoni della soia bloccano anche la ricezione di estrogeni pericolosi e cancerogeni di origine chimica, aiutando così a proteggere il seno e il corpo in generale dai rischi di tumori.
 
Uno studio clinico condotto per valutare l’effetto degli isoflavoni sul metabolismo osseo, ha confermato che gli isoflavoni sono in grado di ostacolare l’osteoporosi nella donna in menopausa.
 
Gli isoflavoni hanno dimostrato di inibire la crescita di cellule umane di cancro al seno e al polmone. Inoltre, un uso regolare delle proteine della soia può abbassare il colesterolo nel sangue e i livelli di trigliceridi dal 10% al 15%.
 
L’apporto giornaliero ideale è stato stimato intorno ai 40-60 mg. Il raggiungimento di tale soglia è garantito dal semplice consumo di alimenti ricchi in fitoestrogeni, come la soia, i legumi in genere e gli alimenti integrali. Il consumo di questi alimenti, nel contesto di una dieta equilibrata, è l’arma migliore per prevenire le forme tumorali estrogeno-dipendenti.
 
Non sono stati riscontrati gravi effetti collaterali dei fitoestrogeni, ma se ne sconsiglia l’utilizzo in gravidanza o in fase di allattamento e anche in caso si stiano assumendo farmaci antipiastrinici o antiaggreganti.
 
Foto tratta da:
www.eat-ing.net

Parole di Tiziana