Fibromialgia: cause, sintomi e cure

La fibromialgia è una patologia tipicamente femminile, tra le malattie reumatiche più diffuse. In questo articolo conosceremo meglio le cause, i sintomi e la cura.

Fibromialgia: cause, sintomi e cure

Fibromialgia: quali sono i sintomi, le cause e le cure?
Spiegare cos’è la fibromialgia non è un’impresa facile, perché si tratta di una patologia poco conosciuta, di cui ancora qualcuno nega l’esistenza. Per gli specialisti potrebbe trattarsi di un’origine psicosomatica poiché il dolore cronico si presenta su tutto il corpo e non guarisce mai del tutto, ripresentandosi anche a distanza di tempo. I sintomi della fibromialgia la caratterizzano come una sindrome, ovvero un insieme di caratteristiche sintomatologiche che si manifestano in contemporanea o in modo diverso a seconda degli individui colpiti.
La fibromialgia è una malattia tutt’altro che rara: pare che negli Stati Uniti, dove la si studia da tempo, ne soffrano almeno 10 milioni di persone. Tuttavia, risulta complicato stimare il problema in maniera precisa, a causa della difficoltà della diagnosi. L’unica cosa certa è che, nel 70% dei casi, a soffrirne sono le donne.

Cos’è la fibromialgia?

Il termine fibromialgia indica il dolore nei tessuti fibro-muscolari ed è anche conosciuta col nome di sindrome fibromialgica (abbreviazione FM) o di sindrome di Atlante. Per alcune condizioni mediche, la comunità scientifica non è stata ancora in grado di stabilire la causa principale. Per questo viene definita malattia idiopatica, cioè non conseguente a fattori esterni. Per capire cos’è la fibromialgia, bisogna accettare il concetto che, spesso, non è facilmente diagnosticabile, o presa in considerazione, perché alcuni dei suoi sintomi possono essere riscontrati in altre condizioni cliniche.
La fibromialgia può colpire anche i bambini e negli anni dell’adolescenza. In questo caso si parla di fibromialgia primaria giovanile.

I sintomi più comuni della fibromialgia

Il dolore ai muscoli è il primo sintomo percepito dalle persone affette da fibromialgia, a cui viene spesso aggiunta una correlata stanchezza cronica che impedisce loro di fare attività sportive e, nei casi più gravi, di vivere la propria normale quotidianità. Generalmente, si manifesta in tutto il corpo, sebbene possa iniziare in una sede localizzata, come il rachide cervicale o le spalle, ma, poi, tende a spostarsi nel resto del corpo. Per alcune persone, il dolore può essere di forte intensità, mentre per altri più lieve. Inoltre, può essere soggettivo anche il momento della giornata in cui i sintomi si presentano o cambiano d’intensità.
Oltre al dolore, i sintomi più comuni in chi è affetto da fibromialgia sono:

Meno frequentemente sono stati segnalati anche la dismenorrea durante il ciclo mestruale, disturbi della vista, mal di testa cronico, vertigini, accumulo di chili di troppo non giustificato e debolezza generalizzata.

Come viene diagnosticata?

Attualmente, non è disponibile eseguire un test diagnostico preciso per individuare la fibromialgia. Uno strumento considerato attendibile, per individuare la patologia in almeno il 50% dei pazienti, è l’analisi del sangue, utile per escludere altri tipi di patologie, in particolare l’artrite.

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Per diagnosticare la malattia, è anche possibile farlo attraverso la palpazione dei 20 tender points, specifici punti del corpo la cui pressione provoca dolore, anche di minima intensità. Se il dolore viene avvertito in almeno 11 punti, è altamente possibile che il paziente sia affetto da fibromialgia. Tali punti sono situati:

  • alla base del cranio
  • alla base del collo
  • in cima alla spalla
  • fra la clavicola e la spina dorsale
  • sulla cassa toracica
  • sul bordo esterno dell’avambraccio, al di sotto di 2 cm del gomito
  • nella parte superiore dell’anca
  • nella parte alta dei glutei
  • sul ginocchio

Possibili cause

L’origine della fibromialgia rimane per ora ignota. Tuttavia, numerosi fattori di tipo fisico e psicofisico sono dichiarati come i principali responsabili della sindrome. Ma studi recenti hanno evidenziato delle anomalie neurologiche a livello dei neurotrasmettitori, i quali provocano l’iperattività del sistema nervoso neurovegetativo e, di conseguenza, una ridotta soglia di sopportazione del dolore.
A rendere maggiormente sensibile la percezione nervosa del dolore, spesso, vi sono uno o più eventi scatenanti:

  • stress dovuto a traumi psicologici
  • affaticamento fisico
  • alterazioni e carenza del sonno
  • rumore
  • freddo
  • umidità
  • cambiamenti climatici
  • disequilibri ormonali, come nel periodo pre-mestruale

Cura e terapie

La cura per la fibromialgia non è ancora stata pienamente definita, poiché è solo possibile trattarne i sintomi per alleviarli, ma non per debellare definitivamente la malattia. Tuttavia, per ora, gli approcci utilizzati contro la sindrome fibromialgica riguardano diverse opzioni, tra cui:

Rimedi farmacologici

Generalmente, il medico specialista, in questo caso il reumatologo, opta per la somministrazione di farmaci antidolorifici e per gli antinfiammatori non steroidei, chiamati FANS. Molto consigliati anche gli analgesici, in particolare il paracetamolo.
Talora, per intervenire sulla contrattura muscolare, contrastare gli spasmi e facilitare il sonno, vengono prescritti i farmaci miorilassanti. I cortisonici, invece, presentano maggiori effetti collaterali rispetto ai vantaggi.

Rimedi non farmacologici

Per ottenere dei risultati, alla terapia farmacologica dev’essere associata una moderata ma regolare attività fisica per migliorare il tono muscolare e donare sollievo dal dolore. Recenti studi hanno dimostrato che discipline come lo yoga e il tai chi sono tra le più indicate per curare la fibromialgia.
Anche altre terapie non convenzionali possono avere effetti positivi sui sintomi fibromialgici, per esempio l’agopuntura, il biofeedback elettromiografico o le tecniche di rilassamento muscolare, tra cui spiccano il training autogeno di Schultz e la terapia cognitivo-comportamentale.