Federica Pellegrini: medaglia d'oro e record del mondo

Federica Pellegrini ha vinto la medaglia d'oro ai mondiali di nuoto di Roma, inoltre ha fatto il record del mondo, superando se stessa, e infrangendo il muro dei 4 minuti per una donna.

Federica Pellegrini: medaglia d’oro e record del mondo

Federica Pellegrini ieri ha vinto la medaglia d’oro nei 400 stile libero e ha pure fatto un tempo da record del mondo, ha battuto il suo record precedente e si è confermata ancora una volta una vera campionessa. E’ la prima volta che una donna infrange il muro dei 4 minuti! Noi di Pour Femme siamo felicissime per lei e fiere che una donna raggiunga questi livelli così importanti.

Federica Pellegrini ha vinto con 3’59”15, che sono pochissimi se considerate che sono 400 metri… infatti non per niente è il record del mondo!
 

Per Federica non è sempre tutto rose e fiori, a parte l’allenamento, duro e costante, che richiedono queste imprese è anche una questione di testa, si deve essere concentrati al 100% senza avere nessuna esitazione e certamente non è facile avere questo autocontrollo.
 

Federica Pellegrini ha dichiarato: “Ne ho passate di cose oggi… Ad un certo punto pensavo di aver perso la speranza: oggi pomeriggio mi sono messa a letto e pensavo di avere la febbre ma non volevo misurarla. Nel riscaldamento l’acqua fredda è riuscita a farmela calare. Fino a dieci minuti prima è stata molto dura, questa gara è molto difficile, più mentalmente che fisicamente. Ora sono felice di avercela fatta e di aver nuotato sotto i 4 minuti“.
 

E ancora: “Solo io e Castagnetti sappiamo cosa abbiamo fatto quest’anno. Si sa che a volte è la fatica mentale che frega: ti puoi allenare tutto l’anno, ma se poi non sei al 100% di testa non vinci. Io quest’anno ho avuto dei picchi, poi però il mio carattere mi ha portato a vincere, anche se fino agli ultimi cinque metri non ci credevo“.
 

Vi ricordate l’augurio che le avevamo fatto in occasione della copertina su Vanity Fair? A quanto pare noi di Pour Femme portiamo fortuna 😉
 

Parole di Serena Vasta