Fasciare un neonato: perchè e come farlo

In passato fasciare i neonati era del tutto normale. Oggigiorno le cose sono cambiate ma questa pratica continua ad avere una sua utilità. Scopriamo perchè e come farlo?

Fasciare un neonato: perchè e come farlo

Fasciare un neonato era un’usanza molto diffusa nel passato. Se per anni è stata considerata alla stregua di una barbarie, oggi torna alla ribalta grazie alla rilettura in chiave moderna di alcune tradizioni arcaiche. Fasciare i bambini nella stoffa non era una consuetudine priva di senso: anche se talvolta veniva erroneamente praticata allo scopo di raddrizzare gambe a arti, serviva nel contempo a calmare e ad addormentare i neonati, facendoli sentire protetti proprio come nel grembo materno. Scopriamo quindi perchè sia importante riconsiderarla e come farlo.

Fasciare i neonati fa bene

Se la fasciatura dei neonati è praticata da sempre in tutto il mondo una ragione ci sarà pure! A quanto pare contribuisce a diminuire il mal di pancia e le coliche nei bambini e a migliorare la qualità del sonno. Ciò dipende dal fatto che la fasciatura riproduce le condizioni intrauterine, quando il bambino era completamente protetto dall’ambiente esterno.

Al momento della nascita gli stimoli si fanno più intensi e il contenimento viene meno, in questa delicata fase di transizione il lieve massaggio e il calore prodotti dalla fasciatura contribuiscono al benessere del bambino, favorendone il relax. Tale pratica, pur essendo consigliata a tutti i bebè, è particolarmente indicata per bambini ipereccitabili e bimbi sottopeso alla nascita, più soggetti al rischio di autismo e a condizioni di stress.

Come fasciare i neonati

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Come fasciare i neonati? Non esiste un’unica tecnica per fasciare i bebè, ma seguendo delle semplici linee guida è possibile imparare ad avvolgerli bene, così da ridurre la possibilità di movimento ed evitare di stringerli troppo.

Iniziate stendendo una copertina elastica, o un panno leggero di cotone, su una superficie piatta. Piegate l’angolo inferiore della coperta in modo tale che la piega in alto copra l’altezza del neonato. Sdraiatelo sulla coperta, il suo collo dovrà essere sulla piega, e spostate il suo braccio destro sul fianco. Coprite il bebè con l’angolo sinistro della coperta e incastratelo sotto la schiena. Spostate il braccio sinistro sul fianco, tirate l’angolo inferiore della coperta al centro delle spalle del bambino. Rimboccate la coperta dietro la sua spalla sinistra. Fate in modo che i piedi possano muoversi per evitare il surriscaldamento.

Coprite il neonato anche con l’angolo destro della coperta, dovrete piegarla in modo da formare con gli angoli una fasciatura a V. Girate l’angolo vicino ai piedi del piccolo e tirate l’angolo rivoltato sulla spalla destra del neonato, quindi rimboccatelo nel retro della fasciatura sollevando il bimbo. Per le fasciature vi consigliamo di utilizzare copertine elastiche o panni leggeri come la mussolina, tessuto di cotone morbido a trama rada che lascia respirare la pelle e non provoca surriscaldamento eccessivo.

Parole di Laura De Rosa