Estate sicura per i bambini: la guida del Bambino Gesù per evitare che la vacanza per i piccoli si trasformi in tragedia

Estate sicura per i bambini: la guida del Bambino Gesù per evitare che la vacanza per i piccoli si trasformi in tragedia

Protezione solare - pourfemme.it

Alberto Villano ci mette a disposizione una guida essenziale per affrontare in maniera corretta i periodi più caldi in compagnia dei bambini.

Questo è il momento in cui genitori e bambini si lasciano alle spalle la routine quotidiana per addentrarsi in una vacanza rigenerativa; tuttavia, è bene tenere sempre a mente alcuni accorgimenti essenziali da tenere in considerazione quando si è insieme ai più piccoli. Come risaputo, la pelle e l’organismo della tenera età è sicuramente più fragile e maggiormente esposta a rischi; proprio per questo ci viene in aiuto Alberto Villani, direttore del dipartimento emergenza, accettazione e pediatria generale dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Insieme a lui, altri esperti d’infanzia ci hanno fornito una lista di consigli essenziali su come affrontare le vacanze estive al mare, in montagna, in viaggio e in caso di punture d’insetto. Non si tratta dunque solamente di accorgimenti per quanto riguarda l’esposizione solare, ma di una guida a 360° sui bambini e il periodo estivo.

Estate e bambini: consigli su mare, montagna e viaggi

L’esposizione solare: il primo dubbio generale specialmente per chi ha bambini piccoli, riguarda l’esposizione ai raggi solari. In merito a questo la linea generale è molto ferrea, in quanto, la pelle è estremamente delicata. Villani ci spiega che prima dei sei mesi, la loro pelle non andrebbe esposta ai raggi solari, se non nelle ore dell’alba e del tramonto. Mentre tra i sei mesi e i due anni è meglio evitare l’esposizione tra le 10.30 e le 18.30. “La pelle dei bambini – chiarisce l’esperto – è molto delicata e quindi soggetta più facilmente a eritemi e scottature, che rappresentano un fattore di rischio di tumori cutanei in età adulta”. Tuttavia, “La luce solare è essenziale per la produzione di vitamina D, che favorisce l’assorbimento del calcio e quindi la mineralizzazione delle ossa, ma durante tutta l’età evolutiva, in particolare, è bene non prendere il sole nelle ore in cui l’irradiazione è più intensa”. Alla sera però, “non bisogna dimenticare di utilizzare una crema idratante per tutto il corpo”.  In merito a questo, l’esperto spiega che quando la carnagione è chiara, è bene partire con protezione 50, per poi passare gradualmente alla 30 e alla 20 man mano che scurisce la pelle.

Bambino in piscina maglietta protettiva

Bambino in piscina – pourfemme.it

Il bagno, la dieta e l’abbigliamento: Villano ci spiega che prima dei sei mesi il bagno in mare e in piscina andrebbe evitato: “La pelle dei lattanti è più delicata e sottile di quella degli adulti e quindi più suscettibile a irritazioni e infezioni”. Per quanto riguarda lo stomaco, il bambino può fare il bagno dopo un pasto leggero (es. merenda o boccone), se l’acqua in cui si immerge è abbastanza calda; altrimenti la regola è quella di aspettare alcune ore prima di immergersi. Per quanto riguarda l’alimentazione: “Bisogna evitare che mangino cibi troppo grassi e piatti troppo conditi e che consumano bevande gassate, zuccherate e fredde, che possono causare una congestione digestiva”, precisa Villani. Ad ogni modo anche l’abbigliamento è importante, visto che è essenziale prediligere tessuti in cotone e lino, maggiormente traspiranti.

Viaggi e destinazioni: una cosa che in pochi sanno, è che il sistema polmonare dei bambini è diverso dal nostro, per questo motivo è bene evitare sotto i tre mesi luoghi di montagna sopra i 2.000 metri, e tra i due e cinque anni, è consigliato di fermarsi ai 2.500 metri. Da evitare anche le cabinovie veloci perché possono creare dolori e tappi alle orecchie. L’aereo non è sconsigliato, ma è bene garantire al bambino una suzione costante al seno, ciuccio o biberon, soprattutto in fase di decollo e atterraggio. Dare dell’acqua ai bambini più grandi.

Punture d’insetto: in questa guida, ci viene espresso che è meglio evitare “dispositivi che emanano sostanze chimiche potenzialmente tossiche e spray repellenti da spruzzare sulla cute”, ma è meglio prediligere alcuni prodotti, come per esempio piccoli adesivi da posizionare vicino al neonato, a base di olii naturali come estratti di citronella, eucalipto e geranio. Per quanto riguarda i bambini più grandi, è meglio vestirli con abiti più lunghi e leggeri nelle ore in cui le zanzare sono più attive, ossia appena arriva il tramonto. Le parti scoperte possono essere protette con spray naturali. Infine, suggerisce Villani: “In caso di puntura, applicare sul pomfo un gel di cloruro di alluminio al 5%”.