Esfoliazione chimica o meccanica: come scegliere la più adatta

Il peeling può donare alla pelle immediata luminosità e compattezza, ma bisogna scegliere quello giusto per le nostre esigenze

Esfoliazione chimica o meccanica: come scegliere la più adatta

Foto Unsplah | Fleur Kaan

Esfoliare significa eliminare le cellule morte presenti sulla superficie della pelle. Può essere fatto sia sul corpo che sul viso: in questo caso, oltre a una maggior delicatezza, bisogna stare attenti a scegliere il metodo migliore per ottenere buoni risultati.

Si tratta di uno step fondamentale della skincare routine poiché rende la pelle più luminosa e levigata, e inoltre pulisce in profondità i pori. Velocizza i processi naturali di rinnovamento dell’epidermide e di produzione di collagene, che nel tempo rallentano, asportando ciò che la ostruisce. In questo modo, punti neri, brufoli e acne saranno fortemente ridotti, così come i segni più superficiali, che siano rughette o macchie, ma soprattutto la pelle sarà più compatta e pronta a ricevere creme e trattamenti.

Esfoliazione: i vari metodi

L’esfoliazione si può fare in due modi: in maniera chimica o in maniera fisica (o meccanica). Nel primo caso opteremo per acidi o enzimi che una volta applicati sul viso, agiranno sciogliendo le cellule morte e portandole via con sé, mentre con la seconda opzione, elimineremo le cellule morte grazie all’azione meccanica di prodotti o strumenti.

Esfoliazione chimica

In questo caso, gli ingredienti da ricercare sono gli Alfa-idrossiacidi (AHA), gli Beta-idrossiacidi (BHA), i Poliidrossialcanoati (PHA), gli enzimi della frutta.

Gli AHA sono piuttosto delicati e corrispondono a un gruppo di acidi dal nome più noto, come lattico, mandelico, glicolico, ecc. Indicati anche per pelle secca, rendono la pelle più sensibile al sole: meglio utilizzarli la sera.

I BHA sono più forti e agiscono in maniera efficace anche in caso di acne o brufoli persistenti. Il più noto di questa famiglia è il salicilico, pensato proprio per questi casi.

AHA e BHA non vanno sovrapposti nella propria routine perché altrimenti stresserebbero eccessivamente la pelle. Piuttosto meglio scegliere un prodotto che li contenga entrambi: sono spesso formulati insieme per creare peeling (altra nome dell’esfoliazione) piuttosto bilanciati e adatti a un maggior numero di tipi di pelle. Il più celebre e usato è quello di The Ordinary.

I PHA sono invece derivati dalla frutta e sono ancora più delicati dei primi, quindi sono indicati anche in caso di pelle sensibile, che notoriamente teme l’esfoliazione. Anche gli enzimi estratti dalla frutta, soprattutto ananas, agiscono bene su pelli delicate poiché si limitano a dissolvere le cellule morte senza intaccare l’epidermide.

All’esfoliazione chimica non bisogna ricorrere più di 3 volte a settimana in caso di pelle normale o secca, e 2 negli altri casi: anche se la tendenza in caso di pelle impure o acneiche è di agire in maniera invasiva, bisogna evitare di irritare la pelle perché potrebbe avere l’effetto opposto.

Quando notiamo che la pelle presenta rossori, brucia o tira, meglio interrompere l’utilizzo dei prodotti, applicare creme e maschere lenitive, e riprendere dopo alcune settimane con un’esfoliazione più delicata.

Esfoliazione fisica

Il peeling chimico permette un maggior controllo sulla pelle rispetto a quello fisico, ma se vogliamo pulire con maggiore intensità soprattutto la zona T, possiamo optare per un’azione meccanica.

Possiamo scegliere di fare uno scrub, sia casalingo a base di zucchero e miele, che acquistarne uno più o meno abrasivo. Più le particelle scrubbanti sono grandi, più forte sarà la loro azione.

Il gommage è invece più delicato, perché massaggiandolo sul viso, incolla a sé le cellule morte e le trascina via.

Attenzione con l’uso di spazzole e panni: non bisogna esagerare con forza e intensità, perché la pelle potrebbe reagire a una pulizia troppo aggressiva aumentano la produzione di sebo quindi delle impurità. Inoltre gli strumenti che usiamo dovranno essere pulitissimi, meglio ancora se igienizzati.

Esfoliare ma anche idratare

Questi metodi di esfoliazione casalinghi ovviamente sono molto meno invasivi rispetto a quelli dermatologici, che oltre a essere studiati sulla singola esigenza, impiegano un mix di acidi molto forte che solo un medico può maneggiare.

In ogni caso, anche a casa, non dobbiamo mai dimenticarci di applicare sieri e creme dopo il peeling, poiché la pelle dopo il trattamento è sostanzialmente scoperta: ha bisogno di essere riequilibrata e protetta.

Purtroppo non esiste una formula standard per quanto riguarda l’esfoliazione ideale: bisogna testare e provare sulla propria pelle per trovare la combinazione perfetta e una volta trovata consigliamo di non abbandonarla più.

Parole di Carlotta Tosoni