Echinacea in gravidanza: utilizzo e controindicazioni

L'utilizzo dell'echinacea in gravidanza è consentito, ma previo parere positivo del medico curante, per evitare controindicazioni e rischi.

Echinacea in gravidanza: utilizzo e controindicazioni

Echinacea in gravidanza, perché no? Se in linea di massima l’utilizzo dell’echinacea, come di molti altri rimedi fitoterapici, durante la dolce attesa dovrebbe essere sconsigliata, sotto stretto controllo e dietro prescrizione del medico curante tali controindicazioni non devono preoccupare.

Quindi sì all’echinacea, questo fitofarmaco dalle mille proprietà benefiche, dalla potente azione antisettica, immunostimolante e antivirale, anche durante i nove mesi di gestazione, ma sempre previo consenso e consiglio dell’esperto, del medico. Perché se il fai da te, quando si tratta di salute, è sempre da sconsigliare, durante la gravidanza può risultare ancora più pericoloso.

L’utilizzo

In linea di massima l’echinacea, adatta soprattutto per il trattamento delle malattie da raffreddamento e dei disturbi delle alte vie aeree, dal raffreddore, alla tosse fino al mal di gola, è da considerare un toccasana per la salute dell’organismo, una sostanza sicura priva di effetti tossici o deleteri. Sicurezza che dovrebbe valere anche in un periodo così delicato come la gravidanza anche se è d’obbligo ricordare che non esistono ancora studi e ricerche scientifiche capaci di fare chiarezza in merito.

Le controindicazioni

Se da un lato alcuni specialisti invitano alla cautela, sconsigliando categoricamente la somministrazione dell’echinacea durante i nove mesi, altri riportano i risultati di alcune ricerche condotte su donne in stato interessante che proverebbero l’innocuità della sostanza. Come sempre, il compromesso è la soluzione vincente: quindi via libera all’echinacea, in tintura madre o estratto secco, in piccole dosi e per periodi limitati di tempo, anche quando c’è il pancione, ma solo previo parere positivo del medico curante.

Parole di Camilla Buffoli