E se la dieta a zona fosse a colori?

La dieta a zona ed i suoi principali obiettivi: dimagrire e stare in salute! Un ruolo importante lo gioca la qualità degli alimenti oltre che la quantità ed il rapporto tra i vari nutrienti. I colori, possono aiutare a scegliere i carboidrati giusti.

E se la dieta a zona fosse a colori?

La dieta a zona a colori? Non è una nuova versione, ma solo un modo diverso per scegliere i carboidrati migliori. Vi abbiamo già parlato di quali alimenti sono considerati “buoni” o “cattivi” nel regime dietetico ideato da Barry Sears, ed ecco ora un piccolo trucco per individuare i carboidrati giusti, al volo, in base al colore. Lo spunto l’ho trovato in un’intervista che lo stesso Sears ha rilasciato qualche tempo fa al settimanale L’Espresso. Di base, sappiamo che il colore dei frutti e della verdura corrisponde alla presenza di polifenoli, naturali antiossidanti fondamentali per il benessere dell’organismo sotto ogni punto di vista. Proprietà riconosciute anche dalla dieta a zona.

Ebbene i carboidrati che solitamente ingeriamo (che nella dieta a zona corrispondono al 40% del fabbisogno nutrizionale) sono bianchi: pensiamo alla pasta, al riso, al pane e perché nò, anche alle patate! Ecco sono questi dei carboidrati che vanno limitati, a favore di altri contenuti ad esempio nella frutta o nella verdura, dai fantastici ed intensi colori: rosso, verde o arancio. Attenzione. Questo non significa che non si deve mangiare la pasta, ma solo che quel 40% di carboidrati (e non oltre) deve essere colorato, come la nostra dieta mediterranea! Solo così si può “raggiungere la zona“.
 
Certo, l’idea di limitare la quantità di spaghetti e rigatoni, non è allettante, ma comunque chi vuole dimagrire (anche con le “diete fai da te”) in genere arriva a privarsene con sofferenza! In questo caso bisogna invece solo moderarne la quantità e rendere il proprio piatto più allegro, colorato. Di certo ne gioverà l’umore oltre che la bilancia e la salute.