Dove c'è Barilla c'è casa, ma non per i gay?

Le dichiarazioni di Guido Barilla sulla presenza degli omosessuali negli spot della sua azienda hanno infiammato le polemiche.

Dove c’è Barilla c’è casa, ma non per i gay?

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Una vera e propria bufera, sul web e non solo, quella scatenata dalle dichiarazioni rilasciate da Guido Barilla sulla presenza delle famiglie gay negli spot pubblicitari della sua azienda. Dove c’è Barilla c’è casa, come recita lo slogan più famoso del marchio, ma non per i gay? Sono bastate alcune parole dette male, qualche frase decisamente infelice per scatenare l’indignazione di molti, a colpi di twitter, facebook e carta stampata, ma anche per far cavalcare lo scivolone di Barilla dalla concorrenza, con Buitoni e Garofalo in testa.

Cos’è successo?

Metti un’intervista al programma radiofonico “La Zanzara” su Radio 24. Metti una domanda sulle dichiarazioni fatte dal presidente della Camera Laura Boldrini in merito al ruolo della donna nella pubblicità italiana, con un accento particolare sullo stereotipo tradizionale della madre casalinga che serve in tavola. E aggiungici le risposte di Guido Barilla.
 
Dalle prime: “La pubblicità è una cosa molto seria e va discussa in genere da persone che ne capiscono di pubblicità. Laura Boldrini non capisce bene che ruolo svolge la donna nella pubblicità E’ madre, nonna, amante, cura la casa, cura le persone care, oppure fa altri gesti e altre attività che comunque ne nobilitano il ruolo. E’ una fondamentale persona per la pubblicità, non solo italiana. In tutti i Paesi del mondo la donna è estremamente usata”.
 
A quelle che hanno infiammato animi e polemiche: “Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale, non per mancanza di rispetto ma perché non la penso come loro, la nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale. Noi abbiamo un concetto differente rispetto alla famiglia gay. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane un valore fondamentale dell’azienda”.
 
Per concludere con le precisazioni, a seguito dell’osservazione dei conduttori del programma radiofonico “ma la pasta la mangiano anche i gay” che hanno scatenato la concorrenza: “Va bene, se a loro piace la nostra pasta e la nostra comunicazione la mangiano, altrimenti mangeranno un’altra pasta. Uno non può piacere sempre a tutti. Io rispetto tutti facciano quello che vogliono senza disturbare gli altri. Sono anche favorevole al matrimonio omosessuale, ma no all’adozione per una famiglia gay. Da padre di più figli credo sia molto complesso tirare su dei bambini in una coppia dello stesso sesso”.
 

Le scuse tramite social network

Tweet scuse Barilla

Guido Barilla, dopo che le sue dichiarazioni sono rimbalzate in tutto il mondo, lasciando dietro di sé una scia di polemiche, indignazione e controffensiva dei marchi concorrenti (Buitoni ha pubblicato sulla sua pagina fb: a casa Buitoni c’è posto per tutti) ha chiesto scusa per le sue parole, ma soprattutto per essere stato frainteso.
 
L’ha fatto tramite facebook, scrivendo “con riferimento alle mie dichiarazioni rese ieri alla Zanzara, mi scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche, e se hanno urtato la sensibilità di alcune persone. Per chiarezza desidero precisare che ho il più profondo rispetto per qualunque persona, senza distinzione alcuna. Nutro il massimo rispetto per gli omosessuali e per la libertà di espressione di chiunque. Ho anche detto e ribadisco che rispetto i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Barilla nelle sue pubblicità ha sempre scelto di rappresentare la famiglia perché questa è il simbolo dell’accoglienza e degli affetti per tutti”.

Parole di Camilla Buffoli