Giornata Mondiale della Creatività e dell'Innovazione: ecco alcune donne che hanno fatto la Storia

Nella Giornata Mondiale della Creatività e dell'Innovazione celebriamo le donne che con tenacia, talento e preparazione hanno cambiato la storia dell'umanità

Giornata Mondiale della Creatività e dell’Innovazione: ecco alcune donne che hanno fatto la Storia

Foto Getty Images | Morena Brengola

La Giornata Mondiale della Creatività e dell’Innovazione è stata istituita nel 2017 dall’ONU per celebrare la capacità umana di immaginare soluzioni di rottura, cambiando per sempre il corso della Storia. Purtroppo, solo negli ultimi 50 anni si sta dando il giusto risalto anche alle donne creative e innovatrici, prima relegate a un ruolo di secondo piano se non addirittura cancellate, se non qualche caso eccezionale.

Se grazie allo studio e all’analisi delle testimonianze abbiamo scoperto l’esistenza di tante artiste, scrittrici e scienziate che hanno lavorato nell’ombra, venendo il loro merito cancellato e preso da qualcun altro, sono altrettante quelle di cui non sapremo mai: a loro soprattutto è dedicata questa Giornata.

Donne creative e innovatrici: eccone alcune che hanno segnato la Storia

Per la Giornata Mondiale della Creatività e dell’Innovazione, ecco alcune figure femminili che con il loro intuito, intelligenza, preparazione e creatività hanno cambiato il mondo, introducendo novità e cambiamenti radicali.

Cleopatra (70 a.C. – 30 a.C.)

Ultima regina d’Egitto, con la sua morte Cleopatra segnò l’inizio dell’espansione dell’Impero romano. Molto forte e determinata, di facciata comandò sempre accompagnata da un uomo, tra padre, fratelli e figli, ma di fatto fu lei a prendere tutte le decisioni strategiche. Tra storia e mito, è riuscita a imporsi in un mondo di uomini, millenni prima del raggiungimento della parità di genere.

Ipazia di Alessandria (350/370 – 415)

Matematica, astronoma, filosofa neo-platonica, Ipazia fu uccisa dai Cristiani in quanto pagana e perché accusata di utilizzare le arti magiche per sedurre gli uomini e portarli lontano dalla religione. La sua libertà di pensiero l’ha portata alla morte.

Regina Elisabetta I (1533 – 1603)

Tumulti religiosi, congiure, cambiamenti dello scenario politico, colonialismo, conflitti con gli altri paesi europei: Elisabetta I gestì tutto questo volontariamente senza essere affiancata da un uomo, non sposandosi mai. La solidità politica dell’Inghilterra del periodo portò a un florido periodo culturale nel paese: sotto di lei visse William Shakespeare.

Artemisia Gentileschi (1593 – 1656)

Figlia del pittore Orazio, seguace di Caravaggio, Artemisia Gentileschi seguì le orme del padre, con non poca difficoltà. Già vista con sospetto in quanto donna, subì uno stupro da parte dell’amico del padre Agostino Tassi e a un conseguente processo, molto umiliante. Lasciò Roma per Firenze, dove fu la prima donna ad accedere all’Accademia del Disegno di Firenze.

Mary Shelley (1797 – 1851)

L’horror lo dobbiamo a una delle donne più creative della letteratura, Mary Shelley. La scrittrice nasce Mary Wollstonecraft Godwin, figlia della filosofa Mary Wollstonecraft, fondatrice del femminismo liberale, e di un politico. Sposatasi col poeta Percy Bysshe Shelley, nel 1816 guardando una tempesta dalla finestra ebbe l’ispirazione per scrivere Frankenstein o il moderno Prometeo, creando il genere dell’orrore, il gotico e la fantascienza.

Ada Lovelace Byron (1815 – 1852)

Giovanissima, Ada Lovelace Byron incontra Charles Babbage, un matematico che sta lavorando a una macchina in grado di fare i calcoli in maniera automatica. Sfruttando il suo talento matematico, studia l’algoritmo con i numeri di Bernoulli per ideare una macchina suscettibile agli stimoli esterni in grado di calcolare ed elaborare dati in autonomia: è stata la prima programmatrice della storia, gettando le basi dell’informatica.

Marie Curie (1867 – 1934)

Insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel, Marie Curie, nata in Polonia come Salomea Skłodowska, porto avanti importanti studi sulle radiazioni, tanto da vincere il Nobel per la fisica nel 1903. La scoperta del radio e del polonio le faranno vincere quello per la chimica nel 1911. Morì a causa di complicazioni dovute all’esposizioni alle radiazioni, ma con lei la scienza si aprì definitivamente alle donne.

Maria Montessori (1870 – 1952)

Con il suo metodo pedagogico ed educativo, Maria Montessori ha messo al centro il bambino e la sua creatività, studiando con grande sensibilità le delicate fasi dello sviluppo dell’essere umano. Tutt’oggi è un punto di riferimento per quanto riguarda l’educazione e l’approccio pedagogico.

Simone de Beauvoir (1908 – 1986)

La filosofa Simone de Beauvoir ha messo al centro del dibattito la donna e la sua libertà di pensiero e di comportamento. In pieno ‘900 inizia a essere messa in discussione la figura femminile in ogni sua sfaccettatura, compresa la sessualità, fino ad allora totale tabù: la filosofa cambierà il pensiero del secolo, diventando pilastro del femminismo.

Rita Levi-Montalcini (1909 – 2012)

Premio Nobel per la medicina 1986 per la scoperta della proteina fattore di crescita nervoso, Rita Levi-Montalcini ha rivendicato sempre il suo essere donna di scienza prima di tutto. Sopravvissuta alle persecuzioni durante il fascismo in quanto ebrea, portò avanti i suoi studi soprattutto negli Stati Uniti. Tornata in Italia, si è fatta promotrice delle donne nella scienza.

Hedy Lamarr (1914 – 2000)

Nonostante l’abbandono degli studi di ingegneria in favore della carriera cinematografica a Hollywood, Hedy Lamarr, nata a Vienna come Hedwig Eva Maria Kiesler, non mise mai da parte il suo spirito di donna creativa e innovatrice. Non solo perché girò una delle prime scene di nudo della storia del cinema nel ’33 nel film Estasi, ma anche perché continuò la sua attività di ricerca. Ideò un sistema di modulazione per codifica d’informazioni da trasmettere su frequenze radio per la comunicazione a distanza, l’antesignano della crittografia ma soprattutto del wireless.

Maria Callas (1923 – 1977)

Anna Maria Cecilia Sofia Kalos, meglio nota come Maria Callas, ha cambiato per sempre il mondo dell’opera grazie a uno straordinario talento vocale, un timbro unico e un’interpretazione intensa dei ruoli. La Callas è diventata il paradigma della diva ma anche dell’artista che dà tutta sé stessa per la musica.

Gae Aulenti (1927 – 2012)

C’è un mondo più maschile di quello dell’architettura? Nel XX secolo le cose sono cambiate anche grazie a Gae Aulenti, desginer e architetta impegnata soprattutto nel restauro di luoghi già esistenti. Il Museo d’Orsay di PArigi presso la ex Gare d’Orsay lo dobbiamo a lei.

Margaret Hamilton (1936)

All’ingegnera Margaret Hamilton, già direttrice del Software Engineering Division del MIT Instrumentation Laboratory, dobbiamo il calcolo estremamente complicato che permise lo sbarco sulla luna dell’Apollo 11. Ha poi fondato la Hamilton Technologies a Cambridge.

Whitney Wolfe Herd (1989)

Se guardiamo alla contemporaneità, non si può non annoverare tra le donne creative e innovatrici Whitney Wolfe Herd. Dopo un paio d’anni come dirigente di Tinder, fonda Bumble, un’altra app per incontri che riscrive il modo di approcciarsi. Se ormai il mondo va verso la conoscenza digitale più che “in persona”, allora che lo si faccia abbattendo la misoginia: con questa applicazione, sono le donne a fare la prima mossa. Le regole del gioco sono cambiate definitivamente.

Parole di Carlotta Tosoni