Disturbi del linguaggio nei bambini, cause e rimedi

Qualche informazione utile per imparare a conoscere e riconoscere meglio i disturbi del linguaggio che possono colpire i bambini.

Disturbi del linguaggio nei bambini, cause e rimedi

Disturbi del linguaggio nei bambini, cosa sono, ma soprattutto quali sono le possibili cause e i rimedi? Sì, perché anche se molti genitori faticano a rendersene conto e spesso ad ammetterlo, è possibile che nella crescita del piccolo di casa succeda qualcosa di strano. Può succedere che il bimbo cresca, ma non riesca a parlare come i suoi coetanei, non riesca ad esprimersi con facilità come gli altri. Può accadere, meglio metterlo in conto: possono esserci dei disturbi del linguaggio, declinabili in diversi modi. Ma cerchiamo di saperne di più.

Di cosa si tratta

Innanzitutto va sottolineato che non esiste un solo tipo di disturbo del linguaggio e che il linguaggio è un processo complesso, una capacità che prevede una serie di altre abilità specifiche. Come le capacità fonetiche, che permettono di emettere dei suoni articolandoli, e quelle fonologiche, che consentono di associare in modo corretto suoni, parole e relativi significati. Esistono disturbi del linguaggio che interessano, una o entrambe le capacità, con sintomi differenti e problemi specifici. In particolare, si possono distinguere, i disturbi specifici del linguaggio, problemi ben più seri, come il ritardo mentale, l’autismo, o i difetti del linguaggio, come quelli di fluenza o la balbuzie.

I sintomi e le cause

Con la sigla Dsl si indicano i disturbi specifici del linguaggio, che solitamente interessano i bambini in età prescolare, tra i 2 e i 6 anni. Si tratta di disturbi caratterizzati dall’alterazione dei suoni, dall’incapacità di pronunciare correttamente alcuni suoni, alcune lettere e, di conseguenza, alcune parole. Ma anche in questo caso non esiste una sintomatologia standard: ogni bambino può declinare il problema con alcune differenze rispetto a un coetaneo, con maggiori difficoltà a pronunciare certi suoni piuttosto che altri. Il tutto con alcuni tratti dominanti comuni, con alcune caratteristiche principali che rimangono le stesse.

In particolare, tra le manifestazioni più evidenti di questi Dsl ci sono: l’omissione dei suoni, la loro alterazione o sostituzione, l’inversione delle sillabe di una parola, la pronuncia di parole incomprensibili e la difficoltà di emettere alcuni suoni nel modo giusto, che nella maggior parte dei casi coinvolge quelli più complessi, come la s, z, gl, gn.

I rimedi

Giusto per rassicurare le mamme e i papà, meglio sottolineare che dopo i primi anni di vita, i disturbi del linguaggio tendono a scemare e a risolversi completamente. Grazie, soprattutto, ad alcuni elementi positivi e determinanti, capaci di inserire nelle abitudini e nella vita del bambino una serie di nuovi stimoli, come l’inizio dell’asilo o di altre attività che consentono uno scambio più interattivo con adulti e coetanei.

Quando, invece, i disturbi non si risolvono spontaneamente il bambino, compiuti i quattro anni di età, ha ancora le stesse difficoltà di comunicazione, meglio non attendere oltre e rivolgersi a un esperto, al logopedista, che appronterà un programma specifico per risolvere il problema, con esercizi mirati da fare in studio, ma anche a casa, con l’aiuto di mamma e papà. In questo modo, con un percorso di intervento rieducativo studiato su misura per il piccolo, il logopedista riesce a correggere le sue difficoltà di linguaggio.

Parole di Camilla Buffoli