Dispositivi medici: tutto quello che c'è da sapere sulle principali tipologie di mascherine

Dispositivi medici: tutto quello che c’è da sapere sulle principali tipologie di mascherine

Foto Shutterstock | Alliance Images

Possono avere tra 1 e 4 veli e proteggere da polveri, virus e agenti patogeni di vario genere: per questo, le mascherine vengono usate sia in ambito industriale che ospedaliero, ma anche quale protezione personale.

La potenza filtrante ovviamente cambia sia in base al numero di veli che al materiale e ormai si possono acquistare ovunque, persino online.

Naturalmente occorre sempre verificare che siano regolarmente certificate e realizzate secondo gli standard richiesti, specie quelle di tipo FFP che devono riportare il marchio CE. 

In tal senso, per trovare le migliori mascherine è bene affidarsi a portali specializzati come, ad esempio, RS Components, che propone un’ampia gamma di dispositivi di protezione individuale e non solo.

Da 1 a 3 veli, le chirurgiche

Una mascherina a 1 singolo velo si può impiegare soprattutto in ambienti domestici o industriali a basso livello di rischio, ove preservare ad esempio l’igiene di alimenti o proteggersi dalla polvere durante le pulizie. Il materiale principale deriva dalla carta, per cui si presenta molto leggera e traspirante.

Le mascherine a due strati sono già considerate chirurgiche, benché non possano trattenere virus, ma il potere filtrante le rende idonee in ambiti quali le strutture ricettive o i centri benessere. Si possono realizzare sia in classico polipropilene che in qualunque altro tipo di tessuto non tessuto. Spesso sono riutilizzabili, magari in cotone, e possono subire una serie di lavaggi prima della sostituzione.

Le mascherine con 3 veli possono invece trattenere germi, virus e batteri grazie al filtro dedicato. Tale filtro si trova nella parte intermedia della mascherina, mentre lo strato più esterno è particolarmente resistente all’umidità e quello più interno a contatto con la pelle a saliva e sudore.

Va bene sia per ambienti sanitari che quale dispositivo di protezione personale, non a caso è stato uno dei modelli più utilizzati durante l’obbligo per la pandemia di Covid e ancora oggi si impiega liberamente al medesimo scopo.

Le mascherine di tipo chirurgico sono soprattutto dispositivi di protezione per chi le indossa, perché filtrano circa il 95% di particelle dall’esterno verso l’interno, mentre viceversa si fermano solo al 20%

Le mascherine FFP1, FFP2 e FFP3

Le Filtering Face Piece, più comunemente denominate FFP, sono mascherine di 3 tipologie diverse: le FFP1 sono particolarmente protettive in ambiti industriali ove siano presenti polveri sottili o altre particelle medio-grandi in sospensione che non dovrebbero raggiungere le vie aeree, con protezione in entrambi i sensi che supera il 70%

Le FFP2 possono invece filtrare quasi il 95% delle particelle sia in entrata che in uscita e si possono usare anche in ambienti sanitari ove vi sia la presenza di virus e batteri: pur essendo rigorosamente monouso, possono essere sostituite dopo svariate ore (circa 8) in quanto maggiormente resistenti.

Infine, vi sono le FFP3, impiegate specialmente da operatori sanitari ad alto rischio e a contatto con persone da cui potersi contagiare con le particelle di aerosol. Gli strati garantiscono, in entrambi i sensi, un potere filtrante che sfiora il 99%.

Ciascuna di queste tipologie, poi, si può anche scegliere con valvola aggiunta, elemento che consente di respirare più liberamente: in questo caso, però, la protezione continua ad essere alta per chi indossa la mascherina, ma si riduce al 20% come nelle chirurgiche nel senso opposto.

In linea generale, tutte le mascherine sono realizzate per consentire una respirazione ideale anche se le si indossa per lunghi periodi. Nonostante ciò, nelle stagioni più calde e afose quando si suda di più o se l’aria è molto umida, si dovrebbero sostituire più di frequente al fine di mantenere inalterato il potere filtrante.

Parole di Redazione