Dispepsia e cattiva digestione, come combatterle?

Come si cura la dispepsia funzionale? Si tratta di un disturbo frequente, caratterizzato da cattiva digestione, e per superarlo bisogna mangiare più leggero e combattere lo stress.

Dispepsia e cattiva digestione, come combatterle?

Si chiama dispepsia funzionale, si traduce: cattiva digestione senza apparenti cause organiche. Ne soffrono tantissimi individui adulti in tutto il mondo industrializzato, Italia inclusa. Quali sono i sintomi di questa sindrome così sgradevole e che ha effetti davvero negativi sulla qualità della vita? Subito dopo i pasti, anche non particolarmente pesanti o grassi, il cibo, invece di transitare normalmente tra stomaco e intestino senza inficiare le altre attività organiche, si deposita come un pietrone in pancia, che si gonfia come un palloncino, e non ne vuol sapere di venir smaltito in tempi ragionevoli.

Al contrario, a volte residui di cibo misto ad acidi gastrici risale verso l’esofago, come nel caso del reflusso. Tuttavia, quando il sofferente va dal medico a farsi fare una visita, e magari si sottopone agli esami per vedere se magari ci sia un problema di gastrite da Helycobacter Pylori o altre patologie nascoste, scopre di non avere nulla, per lo meno, nessuna malattia organica. Stress, certo, preoccupazioni, uno stile di vita accelerato e ansiogeno sono altrettanti fattori che agiscono sulla normale attività digestiva.
 
Anche sovrappeso e obesità agevolano l’insorgere di dispepsia, ma insomma, cosa bisogna fare per tornare a mangiare tranquillamente, senza aver timore che il dopo pasto si trasformi in un calvario? Gli esperti dettano alcune regole che partono, ovviamente dall’alimentazione e dal “come” si mangia.
 
Frazionare i pasti, scegliere alimenti leggeri e cotti in modo salutare (vapore, al forno, lessatura) senza aggiunte di condimenti pesanti, limitare il consumo di cibi acidi (come i pomodori o gli agrumi) non cenare troppo tardi la sera e, masticare lentamente e a lungo, sono sicuramente le norme a cui attenersi quando si soffre di stomaco. Non affaticare, non irritare, sono dunque le parole d’ordine.
 
Il fumo, naturalmente, è un altro fattore che incide sulla dispepsia, quindi… chi ne soffre sappia che anche solo per questo dovrebbe smettere. Anche un’attività fisica leggera (non intensiva, che sarebbe, invece, controproducente) può aiutare, specie se alla cattiva digestione si associano un po’ di chili in più. Cercare di lavorare sulla psiche , è molto importante per riportare il corpo in uno stato di equilibrio.
 
Yoga e meditazione, ad esempio, se ben fatti, sono davvero un toccasana per tutti i disturbi da stress, e certe posizioni yoga, poi, sono proprio specifiche per alleviare i problemi che riguardano l’apparato gastrointestinale. Infine, un rimedio subito a portata di mano sono i cosiddetti antiacidi, che trovate in farmacia, e che, senza effetti collaterali, danno immediato sollievo.

Parole di Paola Perria