Disparità salariale tra donne e uomini: saranno uguali tra 170 anni

In Francia uno sciopero in rosa: migliaia di donne per chiedere l’uguaglianza salariale in tutta Europa. Un flash mob in cui ieri pomeriggio, alle 16.34 e 7 secondi ha fatto smettere di lavorare le donne francesi per protestare contro la disparità salariale. Un orario simbolico: da quell’ora al 31 dicembre la donna lavorerà gratis rispetto ad un uomo.

Disparità salariale tra donne e uomini: saranno uguali tra 170 anni

Ancora oggi c’è disparità salariale tra donne e uomini, che saranno uguali tra 170 anni.
Le donne francesi hanno di recente fatto lo sciopero in rosa: migliaia di donne chiedono l’uguaglianza salariale in tutta Europa. Un flash mob che, alle 16.34 e 7 secondi ha fatto smettere di lavorare le donne francesi per protestare contro la disparità salariale. Un orario simbolico: da quell’ora del 7 novembre al 31 dicembre la donna lavorerà gratis rispetto ad un uomo. Sì, i 38 giorni lavorativi che mancano alla fine del 2016 servono infatti alle francesi per «recuperare» il gap di stipendio coi colleghi maschi. Questo il peso del divario salariale tra uomini e donne transalpine.
Oltralpe però le cose non vanno meglio: in Italia le donne continuano a guadagnare meno degli uomini, anche quando producono di più.
Da ieri praticamente queste donne, economicamente parlando, potrebbero smettere di lavorare perché il tempo che rimane da adesso alla fine del 2016 non verrà retribuito; servirà solo per colmare la differenza economica. Tanto che si chiedono ironicamente “perché continuare a lavorare gratis fino alla fine 39 giorni in più dei colleghi maschi senza alcuna retribuzione?” Una constatazione che trova veridicità da un recente studio Eurostat secondo cui gli uomini guadagnano il 15,1% in più delle donne.
Sono molte le donne che hanno aderito. Non sono scese in piazza, non sarebbe stato possibile, ma è stato un flash mob sui posti di lavoro, tutte in piedi, ferme, per denunciare le differenze. C’è anche però chi ne ha voluto parlare a voce: molte si sono riunite a Parigi a Place de la République. E’ stato comunque il salotto virtuale quello più frequentato: su Twitter ha spopolato l’hashtag #7novembre16h34.

Ed è stato proprio grazie al passaparola sul web che l’associazione femminista “Les Glorieuses” ha raccolto adesioni di migliaia di donne, incontrando anche il plauso della politica.
L’idea, in realtà, non è francese ma il 24 ottobre era stata organizzata in Islanda che l’ha organizzata riscuotendo un grande successo. E in Italia quale sarebbe la data e l’ora simbolo? Precisamente non lo sappiamo ma secondo il «Gender Gap Report 2016», stilato dalla società di analisi Osservatorio JobPricing, siamo messi meglio sia dell’Islanda che della Francia. Quello che però sappiamo è che in Italia per ogni euro guadagnato dall’uomo, la donna ne riceve 47cent.
L’aspetto però peggiore per le donne lavoratrici italiane riguarda il tasso di occupazione: il nostro Paese presenta in assoluto la differenza più grande tra uomini e donne occupati, rispettivamente il 65 e il 45%.

A quando la parità? Solo tra 170 anni

Oltre che peggio pagate, le donne fanno anche molta più fatica a raggiungere incarichi di responsabilità. Stando a uno studio dell’Osservatorio della presenza femminile nelle aziende, ad esempio, nei grandi gruppi sono il 36% del totale dei dipendenti e ancora meno, solo l’11,2%, è nella dirigenza. Per questo le organizzatrici promettono che l’iniziativa sarà ripetuta l’8 marzo, per la Festa della donna, e il 7 novembre dell’anno prossimo, affinché si abbatta definitivamente il sessismo in ambito lavorativo.
Secondo un rapporto del Forum economico mondiale, bisognerà aspettare 170 anni, il 2.186, affinché l’uguaglianza sia pienamente rispettata in Francia. Diciamo la verità,anche il lavoro femminile in Italia è poco incoraggiato, sia per le difficoltà di una donna riguardo a temi come la maternità che per discriminazione salariale. Attendiamo allora un flash mob italiano che ci riveli l’ora X.

Parole di Lavinia Sarchi