Dieta vegetariana e vegana, cosa comporta rinunciare alla carne?

La dieta vegetariana per alcuni è una scelta salutare oltre che moralmente valida, per altri può esperti, invece, aumentare i rischi di ictus e infarti, se non viene seguita in modo corretto.

Dieta vegetariana e vegana, cosa comporta rinunciare alla carne?

La dieta vegetariana e la dieta vegana sono sempre più seguite, non solo per motivi etici ma anche perchè ridurre le proteine animali fa bene alla salute. Rinunciare totalmente alla carne non basta per avere una dieta equilibrata e sana, è necessario che l’alimentazione vegetariana o vegana non porti a carenze alimentari e non sia seguita in modo superficiale o solo per moda. Il vegetarianesimo e il veganesimo sono regimi da seguire con attenzione, ancora meglio se con l’aiuto di un nutrizionista esperto. Vediamo cosa comporta rinunciare alla carne e essere vegetariani.

Già nel 2011 i vegani in Italia erano circa 400 mila (dati Eurispes) e altri 5 milioni di persone avevano adottato una dieta vegetariana, oggi questi regimi alimentari privi o a ridotto consumo di derivati animali sono sempre più diffusi.
A scegliere questo tipo di alimentazione sono soprattutto le donne: il 7,2% contro il 5,3% degli uomini. Perché mai ci si avvicina a questo tipo di alimentazione? Per molti, la scelta dipende da ideologie animaliste (44%) e ambientaliste. Dietro quindi questo regime non c’è solo il rispetto del proprio corpo perché ma anche una spinta di carattere etico.
Chi sceglie di seguire questa alimentazione però deve fare attenzione, non basta rinunciare a carne, pesce e derivati di origine animale ma è necessario studiare un menu settimanale completo e ricco di tutti i nutrienti, anche se l’obiettivo è dimagrire e tornare in forma. Qui abbiamo raccolto tutto quello che c’è da sapere per iniziare al meglio la dieta vegetariana.

I contro della dieta vegetariana e vegana

Secondo i ricercatori della Zhejiang University (Cina), i vegetariani e i vegani potrebbero non essere immuni dal pericolo “malattie cardiovascolari”. La loro alimentazione tende, infatti, a essere carente di alcuni nutrienti chiave come il ferro, lo zinco, la vitamina B12, gli acidi grassi omega-3 e i grassi in generale. Dalla loro c’è però un colesterolo molto basso, anche quello buono. E purtroppo livelli di omocisteina sono ridotti.
Come si può fare per sanare il problema? Molto semplicemente, aumentando l’apporto in caso di necessità di vitamina B12 e di acidi grassi omega-3, contenuti rispettivamente nelle uova, nel latte, nei frutti di mare e nel salmone e in altri pesci grassi.

I pro della dieta vegetariana e vegana

La rinuncia ai cibi di origine animale, se fatta con l’aiuto di un nutrizionista vegetariano, non crea nessun problema. “Si tratta di una dieta sicura in tutte le fasi della vita dell’uomo, se ben studiata. Prova ne è che anche molti atleti sono vegan, specie quelli impiegati in sport in cui sono fondamentali potenza e leggerezza”, commenta Leonardo Pinelli, vicepresidente della Società scientifica di nutrizione vegetariana. Può essere seguita anche dai bambini: a due anni non hanno più bisogno del latte e i nutrienti di questo alimento si trovano anche in altri cibi, quindi è possibili adottare questo regime alimentare dal sesto mese, periodo in cui si inizia lo svezzamento, proprio come afferma l’American Dietetic Association dal 2009. Il consiglio, inoltre dell’esperto, è quello di soddisfare le richieste del nostro corpo: “Personalmente, nel tempo, ho rinunciato al pesce e alle uova, e sto eliminando quasi del tutto il latte. Questo perché è il mio stesso organismo a indicarmi che certi alimenti non li digerisco, mi danno fastidio”.

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