Dieta troppo ricca di grassi, in Norvegia scarseggia il burro

Mangiare troppo burro fa male alla salute. E' questa però la tendenza in Norvegia dove sono finite le scorte alimentare e ora il prodotto base della cucina locale costa più dell'olio.

Dieta troppo ricca di grassi, in Norvegia scarseggia il burro

Le diete spesso seguono le mode. In Norvegia, per esempio, è troppo ricca di grassi, mentre è poco il consumo di carboidrati. Negli ultimi anni è questo il trend tipico di questo Paese del nord dell’Europa che in questi giorni ha annunciato l’esaurimento delle scorte di burro. Un bel guaio, soprattutto per la salute. Stando alle stime, le vendite sono aumentate di colpo del 20% a ottobre e del 30% a novembre. Risultato? Le scorte del Paese sono diminuite. La Svezia, invece, non è nella stessa situazione.

La vicina Svezia, infatti, ha alzato i prezzi pur di guadagnarci: un panetto da 250 grammi (il più venduto anche nei nostri supermercati) costa ben 10 euro circa, ovvero quattro volte il valore medio. Quello che però ci sconvolge non sono tanto le politiche economiche, quanto la scelta di mangiare così tanti grassi.
 
Il burro è delizioso, facilmente digeribile e adatto ai bambini. Tutte qualità che conosciamo bene, ma andrebbe limitato il più possibile, a favore di un condimento più sano come l’olio extravergine d’oliva. Tra l’altro, il famoso “evo” andrebbe usato preferibilmente a crudo e non più di un cucchiaio a persona a piatto. Il burro, purtroppo, ha un elevato contenuto di colesterolo e questo lo rende pericoloso.
 
Meglio quelli vegetali? Non sto dicendo questo. Ricordiamo che questi prodotti contengono grassi vegetali idrogenati, che sono elementi molto pericolosi, decisamente peggiori di quelli contenuti in un burro di buona qualità. Ciò che conta è stare attenti a non mangiarne troppo.