Dieta per il tuo lui: il pomodoro previene il cancro

Una recente ricerca svolta dall'Università di Chieti (sezione Centro Scienze per l'Invecchiamento), in collaborazione con l'università Federico II (di Napoli), ha dimostrato come il pomodori aiuti nella lotta al tumore alla prostata.

Dieta per il tuo lui: il pomodoro previene il cancro

Il pomodoro è un vero toccasana nella dieta di un uomo: protegge dal rischio di cancro alla prostata, ma solo se consumato cotto e intero con buccia e semi compresi. Ecco il risultato della ricerca dell’Università di Chieti (sezione Centro Scienze per l’Invecchiamento), in collaborazione con l’università Federico II (di Napoli), diretto da Manuela Iezzi che è anche stata pubblicata su “Cancer Prevention Research”. La ricerca è stata svolta su topi di laboratorio, geneticamente modificati per avere uno stato di tumore alla prostata e divisi in due gruppi.

Il primo è stato alimentato con estratto di pomodoro cotto ciliegino per un 10% della dieta mentre il secondo gruppo no.
 
Gli scienziati hanno poi osservato le cavie e hanno visto come nel primo gruppo il tumore si sia evoluto più lentamente e il tasso di sopravvivenza è aumentato dall’11 % al 67%. Il pomodoro sarebbe anche ottimo per stimolare l’attività antiossidante e sarebbe anche stata visibile una minore presenza dei marcatori dell’infiammazione.
 
Il pomodoro è quindi un vero toccasana e gli antiossidanti che contiene, come il licopene possono essere un validissimo aiuto nella lotta al tumore alla prostata.
 
“Abbiamo appurato che una dieta arricchita con pomodoro intero, specie se cotto e con la buccia, come accade nelle più tipiche preparazioni della cucina mediterranea, riduce lo sviluppo dei tumori della prostata e i fattori infiammatori coinvolti nel processo tumorale. Molto più di quanto può accadere assumendo un solo componente, come il licopene” commenta la direttrice dello studio.
 
Ma conclude precisando che: “L’indagine è stata finanziata da programmi di ricerca di sviluppo industriale che vedono la collaborazione del settore pubblico e di alcune aziende alimentari ed è servita, fra l’altro, a provare che non tutte le preparazioni e non tutte le qualità di pomodoro offrono gli stessi benefici in termini di chemioprevenzione”.