Dieta equilibrata: era meglio quella degli anni sessanta

Dieta equilibrata non è più seguita dai giovani: uno studio rivela come fosse molto meglio quella degli anni sessanta. I ragazzi infatti non consumano verdure, frutta, pesce e alimenti mediterranei.

Dieta equilibrata: era meglio quella degli anni sessanta

Un disastro: stiamo parlando della dieta dei ragazzi di oggi che consumano poca frutta, pochissima verdura e pochissimo pesce. La dieta dei più giovani è sempre meno mediterranea: lo dimostra anche la scala M.A.I.-Mediterranean Adequacy Index, la loro dieta si avvicina appena al valore 1, mentre negli anni sessanta lo stesso indice arrivava a 7. Spiegano il fenomeno i nutrizionisti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, che auspicano anche un ritorno al passato, utile e fondamentale per migliorare le abitudini alimentari dei giovani.

Gli studiosi dell’Osservatorio hanno esaminato circa 2000 bambini di età compresa fra i 6 e i 13 anni e hanno calcolato il rapporto tra l’apporto calorico degli alimenti appartenenti alla dieta mediterranea e l’apporto calorico di quelli che non vi appartengono (ovvero il M.A.I.,“Mediterranean Adequacy Index”). Gli alimenti considerati mediterranei sono soprattutto cereali come pasta e pane, frutta e verdura, legumi, olio e pesce.
 
E’ emerso che i bambini, soprattutto maschi, mangiano troppo pochi alimenti appartenenti alla dieta mediterranea e hanno così un valore dell’indice di mediterraneità “M.A.I.” intorno a 1.
 
“Se si pensa che questo indice di `mediterraneità` negli anni `60 arrivava anche a valori di 7 l’essere arrivati vicino all’1 è piuttosto preoccupante. E questi dati vengono pubblicati negli stessi giorni in cui il Comitato Tecnico dell’Unesco ha dato parere positivo alla iscrizione della dieta mediterranea tra le tradizioni considerate `patrimonio immateriale` dell’umanità. Bisogna quindi rivedere i consumi alimentari, specie quelli dei bambini, che in molti casi ricavano dall’infanzia le regole alimentari da seguire durante la vita” sottolinea Michela Barichella, presidente dell’Associazione italiana di Dietetica Lombardia.