Di-visioni: la piattaforma per separarsi gratis e senza avvocati

Il sito, messo a punto da professionisti, fornisce aiuto e supporto, velocizzando le pratiche di separazione, divorzio o scioglimento dell'unione civile

Di-visioni: la piattaforma per separarsi gratis e senza avvocati

Foto Pexels | Alex Green

Quando la decisione è consensuale, oggi è possibile velocizzare il processo di separazione grazie a una piattaforma online gratuita: si chiama Di-visioni e offre supporto e consulenza per le coppie che vogliono porre fine al loro matrimonio.

Sviluppata dalla start up torinese BlueBird Project, ha alle sue spalle un team di avvocati ed esperti del settore che hanno creato una serie di servizi per snellire le pratiche burocratiche legate a una situazione così delicata e privata.

Tramite Di-visioni è possibile separarsi senza arrivare in tribunale, fornendo un servizio molto utile ai cittadini che in questo modo possono evitare lunghi e dispendiosi contenziosi, che potrebbero trascinare per molto tempo una situazione poco piacevole.

Questo strumento è stato studiato per le diverse casistiche, incluse coppie di fatto, fornendo informazioni precise e soprattutto pratiche: online c’è parecchia confusione, perciò ha l’obiettivo di essere una fonte unica e autorevole per chiarire i dubbi dei cittadini. Infatti, viene spiegato tutto quello che serve da un punto di vista della documentazione, ma viene dato anche supporto sia legale che psicologico.

Come funziona Di-visioni

Una volta arrivati sul sito di Di-visioni bisogna rispondere ad alcune domande per venire indirizzati verso la sezione più indicata alle nostre esigenze, che siano supporto o consulenza, oppure pratiche legali.

Infatti, è possibile non solo separarsi ma anche divorziare e sciogliere l’unione civile, ovviamente per le coppie che hanno già trovato un accordo tra di loro e non vi sono minori coinvolti. Viene comunicato tutto ciò che bisogna presentare all’ufficiale di Sato civile del Comune o in tribunale per poter finalizzare la pratica.

La piattaforma sta poi riuscendo a stringere accordi con le amministrazioni locali, permettendo e cittadini di concludere la propria relazione in maniera del tutto gratuita. Addirittura in alcuni casi è possibile incontrare presso la propria abitazione l’ufficiale, senza doversi recare negli uffici comunali. 

La separazione è proprio necessaria?

Spesso le famiglie si trovano in balia di se stesse a gestire una crisi coniugale, che si traduce in una separazione magari lunga e dolorosa. Per questo motivo Di-visioni ha messo appunto anche un sistema di consulenza non solo legale ma anche psicologico oltre a una rete di mediatori che può aiutare la coppia a ritrovarsi e a capire se effettivamente la separazione è la scelta migliore Molti nuclei familiari, soprattutto con minori a carico, non conoscono esattamente come comportarsi e soprattutto i loro diritti: questa nuova realtà digitale viene loro incontro in tal senso. 

Nel 2020 le richieste di separazione, complice la convivenza forzata del lockdown, sono aumentate del 60%: tutti i matrimoni arrivati al capolinea o solo in una fase di piena crisi? Di-visioni prova a rispondere a queste domande, fornendo tutto l’aiuto possibile se si decide di porre fine al matrimonio

Inoltre sta venendo elaborato anche un sistema per riuscire a redigere accordi amichevoli tra le parti durante la fase di separazione, prendendo in considerazione tutte le variabili di ogni famiglia.

Separazioni a distanza

Altro aspetto interessante di Di-visioni è che sfruttando la procedura online, che nel 2020 è ormai consuetudine in tutti gli ambiti, è possibile portare avanti cause di separazione esclusivamente da remoto. Un sistema che si è rivelato molto utile in casi di violenza domestica, poiché la vittima non deve più avere a che fare direttamente con il partner dal quale si sta separando.

La piattaforma ha infine in progetto di ampliare il proprio campo d’azione: partendo dal diritto di famiglia e matrimoniale, si estenderà ad altri campi civili nei quali c’è da risolvere un contenzioso, diventando lo strumento del futuro nel campo della giurisprudenza.

Parole di Carlotta Tosoni