Depressione: a volte aiuta a prendere decisioni più ponderate

A quanto scoperto da diversi ricercatori di Università americane ed europee, gli individui affetti da depressione maggiore, sono molto più saggi e ponderati nel prendere decisioni.

Depressione: a volte aiuta a prendere decisioni più ponderate

Un interessante studio, è riuscito a sfatare un mito a proposito di depressione. Siamo sempre stati portati a credere che le persone depresse, non siano in grado, proprio a causa del loro alterato stato mentale, di prendere delle decisioni giuste e sagge, per se stessi e per gli altri, mancando di una visione equilibrata del mondo e delle persone. Un discorso particolarmente valido per quanto attiene all’attività lavorativa. A quanto pare, però, ricercatori di varie Università statunitensi ed europee, a seguito di una indagine pubblicata sul Journal of Abnormal Psyichology, hanno dimostrato esattamente il contrario.

Infatti, proprio chi soffre di depressione, pondera le proprie decisioni molto più e meglio di coloro che hanno un umore “normale” (ovvero, semplicemente, non depressi), e questo porta ad operare scelte che si rivelano sorprendentemente vincenti. Per effettuare la sperimentazione, gli scienziati hanno coinvolto 54 volontari di cui, 15 con disturbo depressivo maggiore, 12 in via di guarigione, e 27 normali.
 
A tutti sono stati fatti visionare su uno schermo 40 aspiranti per un posto di segretario/a. La scelta non poteva essere revocata. Alla fine dell’esperimento, è risultato che a selezionare i candidati perfetti per il ruolo, erano stati soprattutto i volontari affetti da depressione maggiore, i quali avevano impiegato più tempo per effettuare la loro scelta, in media 5 minuti più degli altri, rivelando capacità analitiche superiori.
 
“Abbiamo rinvenuto questi effetti nei partecipanti che ancora riportano livelli di depressione clinica, ma non nei partecipanti che mostravano livelli di recupero. Questo suggerisce che – almeno nella scelta sequenziale – solo un acuto e grave stato di depressione porta a cambiamenti nel comportamento strategico”, hanno spiegato, nel commentare i risultati dello studio, i ricercatori.

Parole di Paola Perria