Di Giovanna Tedde | 2 Gennaio 2019
Un profilo insospettabile, un killer spietato: stando alla confessione resa in sede di interrogatorio, un medico avrebbe decapitato moglie e tre figli dopo averli narcotizzati. Teatro dei fatti la città di Kafr el-Sheikh, circa 130 chilometri a nord del Cairo.
La confessione shock
Il 31 dicembre 2018, davanti alla polizia di Kafr el-Sheikh (Il Cairo), un uomo ha denunciato il massacro della sua famiglia.
Avrebbe trovato i corpi straziati di moglie e figli, tutti decapitati, all’interno della loro abitazione. A meno di 24 ore dall’intervento degli inquirenti sulla scena del crimine, è arrivato un colpo di scena.
A sterminare i suoi bambini (di età compresa tra i 4 e i 6 anni) e la consorte (30 anni) sarebbe stato proprio lui, medico dal profilo apparentemente irreprensibile.
Narcotizzati e decapitati
I primi sospetti si erano addensati intorno alla figura di alcuni parenti delle vittime, poi l’inquietante racconto dell’uomo.
Ahmed Abdullah Zaki ha confessato di aver somministrato dei sonniferi alla moglie e ai loro bimbi, e di averli decapitati mentre erano narcotizzati.
Una mattanza per cui non avrebbe ancora fornito un movente, altro enigma di una tragedia familiare che ha scosso l’intero Egitto.
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Parole di Giovanna Tedde