Di Valentina Giungati | 14 Luglio 2023

Crisi epilettica: in che modo comportarsi e cosa non fare assolutamente - pourfemme.it
Gestire una crisi epilettica tempestivamente permette di salvare la vita di una persona. Per questo motivo tutti dovrebbero sapere come fare.
Che si tratti di un amico o di un familiare, oppure ancora di un estraneo, la cosa fondamentale è gestire con grande attenzione un momento così delicato, senza prendere alcun tipo di iniziativa personale se non dietro consiglio medico.
In caso di dubbi, se si dovesse trattare della prima volta o di un accadimento improvviso è importante contattare il 118 per ricevere aiuto.
Come gestire una crisi epilettica
Se una persona manifesta improvvisamente una crisi epilettica, l’unica cosa da fare è non bloccarla. Non ponetevi sopra di lui, non fermatelo in nessun modo. Ciò che potete invece fare è mettere qualcosa di morbido sotto il capo per evitare che sbatta con violenza sul pavimento, eliminare qualunque oggetto che in quel momento rappresenta un pericolo nell’ambiente e allentare per quanto possibile i vestiti, in particolare sul collo.
Quando la crisi si è fermata (in media dura tra 1 e 3 minuti) la persona va posta sul fianco per lasciare che si riprenda. Controllate che respiri e che sia di un colorito normale. Fondamentale è non infilare le mani in bocca, tenerla aperta o altro in quanto si rischia solo di farle del male e di farlo a voi stessi. Questa fase può essere rapida o prolungata, non provate a svegliare l’individuo o a strattonarlo per farlo riprendere.

Consigli utili per gestire una crisi epilettica – pourfemme.it
La crisi si sviluppa in quattro passi. Prima c’è l’arrivo dell’attacco, poi la perdita di coscienza e quindi lo svenimento quando la muscolatura si irrigidisce e la persona inizia a tremare. La fase successiva si ha quando i movimento sono bruschi ed è la più pericolosa perché il soggetto potrebbe provocarsi delle lesioni. Infine c’è quella di rilassamento.
La persona, dopo la crisi, resterà priva di coscienza per un tempo che va da pochi minuti a ore. Quindi è importante sapere che la crisi potrebbe non essere transitoria e non risolversi immediatamente. Non somministrare mai farmaci o acqua durante l’attacco: il soggetto rischierebbe il soffocamento. Al risveglio potrebbe essere molto confuso, prima di dargli dell’acqua è meglio aspettare che sia lucido e pronto a deglutire.
In caso di problemi è fondamentale contattare un medico, ma anche se non si dovessero notare elementi particolari. Poche e semplici azioni, niente di diverso e niente di ulteriore oltre a questi passaggi. Eseguire ciò vuol dire dare un contributo centrale senza mettere in pericolo la vita di una persona malata.
Parole di Valentina Giungati