Cosa è la sindrome di Kawasaki e come si manifesta

La sindrome di Kawaski è una malattia che interessa i vasi sanguigni, sostanzialmente una vasculite che colpisce i bambini fino ai 5 anni e che può avere anche gravi complicanze.

Cosa è la sindrome di Kawasaki e come si manifesta

Parliamo di una malattia dalle cause sconosciute: la sindrome di Kawasaki, che colpisce i bambini in età pediatrica fino ai 5 anni di età, più o meno. Si tratta, fondamentalmente di una vasculite sistemica, ovvero di una patologia che colpisce i vasi sanguigni infiammandone le pareti, cosa che determina un quadro clinico abbastanza ad ampio spettro – tra i sintomi ci sono febbre elevata, congiuntivite e mucosite, ma anche conseguenze più gravi che vedremo più avanti – che in Italia ha una incidenza pari a 14 casi ogni 100mila bambini.

La diagnosi precoce è importante per evitare complicanze, anche se la sindrome di Kawasaki di norma guarisce senza problemi, esiste sempre una piccola percentuale di casi (10-15%) in cui si verificano delle aggravanti, quando non un esito letale (1%). Ma vediamo meglio di che malattia si tratta e come si manifesta.
 
Sindrome di Kawasaki: sintomi

I sintomi principali della sindrome di Kawasaki che, come anticipato, può colpire i neonati e i bambini fino ai 5 anni e che interessa i vasi sanguigni, sono i seguenti:

Le cause che scatenano questa sindrome non sono attualmente note, anche se probabilmente ha origine da un’infezione, verosimilmente una reazione immunitaria ad una qualche patologia infettiva. Fu identificata per la prima volta nel 1967, dal medico pediatra giapponese che le diede anche il nome, Tomisaku Kawasaki, e infatti questa malattia è più diffusa nel Paese asiatico, anche se si registrano casi in tutto il mondo.

 
Sindrome di Kawasaki: complicanze e cura

Di solito, se riconosciuta in tempi rapidi dal medico e adeguatamente curata, la sindrome di Kawasaki guarisce nel giro di due settimane, ma può protrarsi anche fino a 12. I rischi connessi con questa patologia sono legati alle complicanze che possono interessare l’apparato cardiovascolare. Può verificarsi, infatti, specie a partire dal decimo giorno di malattia, una infiammazione a carico delle arterie coronariche, con formazione di aneurismi, miocardite, aritmie ecc. Si tratta di complicanze che interessano percentuali basse di piccoli pazienti, ma vanno tenute presenti. La terapia per curare la sindrome di Kawasaki di norma consta nella somministrazione di aspirina e un ciclo di iniezioni di immunoglobuline.

Parole di Paola Perria