Cos'è la tubercolosi?

La tubercolosi: i casi di cronaca ci trovano impreparati su questa malattia che nel nostro paese pensavamo (erroneamente) debellata. Ma di cosa si tratta? Come si manifesta? Quali sono le cause? I dubbi sono molti, cerchiamo di trovare qualche risposta insieme.

Cos’è la tubercolosi?

Ci eravamo quasi dimenticati della Tubercolosi, ma anno dopo anno, con preoccupanti fatti di cronaca sta tornando prepotentemente alla ribalta. Il caso più eclatante di questi giorni è sicuramente quello dei neonati probabilmente contagiati da un’infermiera presso il Policlinico A. Gemelli di Roma, ma come non ricordare anche il caso di Tbc scoppiato a Milano in un asilo? La domanda che in molti ci poniamo è: ma di preciso cosa è la Tbc? Proviamo a rispondere.

Si tratta di una malattia molto diffusa in alcune aree del mondo, che può colpire ad ogni età. E’ causata da particolari batteri (Micobacterium) a forma di bastoncini, che sono stati individuati per la prima volta da Robert Kock nel 1882. Da qui il nome di Bacilo di Kock che spesso ritroviamo in tali argomentazioni. Il micobatterio della tubercolosi si trasmette per via aerea: basta un colpo di tosse per un contagio. Luoghi affollati, come gli asili, le scuole o gli ospedali diventano dunque un facile focolaio di epidemia. I batteri si accumulano solitamente nei polmoni, ma, soprattutto nelle persone con bassa immunità (bambini ed anziani) tendono a diffondersi in tutto l’organismo. La tubercolosi infatti, può colpire anche il cervello, i reni, l’intestino, ecc.
 
Limitiamoci però al caso più frequente: la tubercolosi polmonare. La proliferazione batterica in questo organo darà vita a vere e proprie colonie, contro le quali il sistema immunitario tenderà a difendersi: le cellule polmonari creeranno una sorta di barriera, sviluppando visivamente ad una radiografia un esito cicatriziale. I batteri qui rimarranno innocui. Nelle persone con un buon sistema immunitario la malattia non si svilupperà mai. Negli altri casi si cominciano a sviluppare alcuni sintomi, in primis il catarro e la tosse persistente. In questo caso si diventa anche contagiosi. Nel sospetto di un contagio, è possibile fare alcuni test per la diagnosi ed avviare una profilassi farmacologica, cosa che viene fatta nei neonati di Roma.