Coopi sostiene le donne della Sierra Leone

Coopi è una Ong laica che aiuta le famiglie in difficoltà nel mondo. In Sierra Leone promuove un progetto a favore dell’agricoltura locale gestita dalle donne, con grande successo.

Coopi sostiene le donne della Sierra Leone

Coopi è un’organizzazione umanitaria laica senza scopo di lucro, conosciuta soprattutto per il suo impegno a livello globale nel sostenere le famiglie in difficoltà. Attiva fin dal 1965, grazie alle sue tantissime sedi dislocate soprattutto in quelle aree del mondo in cui la povertà e la fame sono un problema primario. Con l’adozione a distanza, promossa in modo assolutamente “trasparente”, così che il donatore sia costantemente informato sulla destinazione delle sue donazioni a favore del minore, tantissimi bambini nati sfortunati hanno potuto crescere in modo sano, nutriti, curati, e istruiti in modo da poter avere accesso al mondo del lavoro. Tante vite sono sbocciate grazie a Coopi. Tra le tante iniziative promosse da questa Ong, oggi vi vogliamo segnalare quella a favore degli agricoltori, quasi tutte donne, della Sierra Leone.

Coopi promuove l’agricoltura in Sierra Leone

Potremmo definirla “operazione veggie-bag”, con un titolo alla James Bond, l’iniziativa promossa da 4 anni a questa parte da Coopi in sierra Leone. In questo piccolo stato africano, precisamente a Glouchester, area urbana di Freetown (la capitale), esiste da molti anni l’associazione MOFA (Freetown Mountain Farmers Association), una cooperativa agricola che unisce insieme 3 gruppi di coltivatori per un totale di 84 membri, soprattutto donne. Coopi, da 4 anni, si è impegnato a sostenere le attività di questa associazione, supportandoli in tutte le fasi della filiera agricola, fino alla distribuzione dei prodotti freschi.

Il problema principale di questa cooperativa, era la totale mancanza di organizzazione e di capacità di promuovere al meglio la propria produzione di ortaggi. In pratica, si limitavano a coltivare i loro terreni secondo sistemi arcaici, e a vendere i frutti del lavoro al mercato, ad eccezione della parte per il consumo personale. Risultato? Guadagli scarsi e una gran fatica. Coopi ha così deciso di dare una mano a questi validi agricoltori e agricoltrici, innanzitutto coinvolgendo quanti più singoli nell’associazione, fino ad arrivare ad un totale di 1500 coltivatori. Seguendoli lungo l’intero processo produttivo, Coopi ha introdotto una nuova modalità di distribuzione degli ortaggi freschi: ha creato la veggie-bag!

Coopi e il progetto veggie-bag

Cos’è la veggie-bag? Beh, in buona sostanza una confezione contenente una certa quantità di ottime verdure appena raccolte, da vendere a domicilio. Come si arriva alla veggie-bag? Molto semplice, l’associazione acquista dai singoli coltivatori diverse varietà di ortaggi, in base alle ordinazioni già ricevute. Questi vegetali vengono quindi selezionati, lavati accuratamente, confezionati, etichettati e infine consegnati direttamente nelle case dei clienti ogni martedì. Una veggie-bag contiene cavoli, cetrioli, carote, cipolle, menta, melanzane, lattuga e costa solo 5 euro. All’inizio è stata dura far conoscere il prodotto ma… a oggi, 2012, sono ben 70 i clienti che il martedì attendono l’arrivo delle loro verdure fresche “in scatola”!

Un successo destinato a crescere, i cui proventi hanno già dato a loro volta molti frutti. Intanto, è stato possibile modernizzare le tecniche di coltivazione, e poi introdurre nuove colture redditizie che hanno contribuito a migliorare e arricchire l’alimentazione della popolazione locale. Non solo, l’associazione adesso è in contatto anche con molte attività commerciali della capitale, come ristoranti e altri commercianti. Ma Coopi ha fatto ancora di più per gli agricoltori della Sierra Leone, è riuscita ad ottenere, da parte del Ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Sicurezza alimentare, e dal Ministero dell’Ambiente, la garanzia che agricoltori in difficoltà di 4 zone di Freetown, avranno gratis la proprietà della terra che coltivano. Un successo enorme! Ma, sapete, anche noi possiamo dare una mano alle donne della Sierra Leone, anche se non possiamo acquistare le loro veggie-bag.

Aiutiamo Coopi ad aiutare le donne della Sierra Leone

Un progetto a favore delle donne della Sierra Leone sta davvero molto a cuore a Coopi. Si tratta di una iniziativa nata nel 2010 e destinata a proseguire fino al 2013. Lo scopo è quello di creare, nei distretti di Kono, Kailahun, Koinadugu e Western Area, una sorta di microcosmo in cui le donne abbiano la possibilità di istruirsi, imparare un mestiere, emanciparsi e avere consapevolezza dei propri diritti, del proprio valore, delle proprie capacità di leadership. In Sierra Leone, sono le donne a creare sviluppo. La percentuale di donne che lavora la terra è tra il 60% e l’80%, ma una bassissima percentuale ne detiene i diritti di proprietà sulla base della Customary Law.

Secondo il diritto statale, infatti, la donna ha il diritto di possedere la terra, a meno che la legge consuetudinaria non sostenga il contrario. Un problema come questo è aggravato dal fatto che la maggior parte delle donne non sono alfabetizzate e, di conseguenza, non hanno abbastanza strumenti per interpretare la realtà che le circonda ed essere consapevoli del proprio valore ma soprattutto dei propri diritti.

Per ottenere tutto questo è necessario trovare fondi per tantissimi progetti, dai corsi di formazione fino alle campagne di sensibilizzazione e di condivisione tra donne. Per questo Coopi ci chiama in causa, possiamo dare una mano anche noi con delle piccole donazioni, da un minimo di 10 euro ad un massimo di 1500. Sosteniamo la campagna D come Sviluppo. Che aspettiamo?

Parole di Paola Perria