"Conversazione Voci donne arabe": il punto di vista femminile sul mondo arabo

"Conversazione Voci donne arabe" è l’incontro molto interessante che mette in luce il punto di vista femminile sull'integrazione e sul mondo arabo.

“Conversazione Voci donne arabe”: il punto di vista femminile sul mondo arabo

Si è svolto sabato scorso, 11 giugno, l’incontro “Conversazione Voci donne arabe”, dove si sono confrontate personalità femminili di spicco del mondo mediorientale e di quello occidentale, tra cui Mariastella Gelmini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Un’occasione di discussione e di crescita per le protagoniste che hanno portato le loro testimonianze, che vogliono essere un grido di speranza per le donne di tutto il mondo. L’evento è stato organizzato nell’ambito del Garda Endurance Lifestyle 2011. Si è così analizzato il mondo arabo, ma non solo, con la sua cultura e le sue tradizioni, da una prospettiva tutta al femminile.

Una delle protagoniste dell’evento è stata Mariastella Gelmini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che ha dichiarato come quello affidatole sia “un compito che ho affrontato con grande umiltà e passione, forte dell’esperienza famigliare, visto che mia madre e mia sorella sono insegnanti, e ispirata dalla professionalità, dalla dedizione, dal forte senso di responsabilità e dallo spirito di abnegazione che da sempre contraddistingue le donne”.
 
“Le donne, a mio avviso, hanno molti lati positivi: sono più istintive e intuitive, fanno meno calcoli, sono pronte ad accogliere sempre nuove sfide, con tutti i possibili rischi del caso. Hanno sostituito al calcolo e all’opportunismo, la passione e lo slancio che mettono in tutte ciò che fanno. C’è ancora da dimostrare di essere capaci, di essere all’altezza; l’aspetto positivo è che questo sforzo ti stimola a dare il meglio” ha aggiunto il Ministro.
 
Molto interessanti anche le testimonianze delle altre donne presenti, moderate dalla Prof.ssa Alessandra Priante, Attache’ culturale per i Paesi del Golfo, presso l’ambasciata di Abu Dhabi: la professoressa Amalia Ercoli Finzi, Ingegnere aeronautico, Diana Bracco, Presidente e A.D. del Gruppo Bracco, la Dr Sheikha Al Maskari, Vice President Corporate Communication Abu Dhabi Airport, la Dr Reem El Mutwalli, Architect & Artist, e la Dr Lamees Handan Al Shamsi, Commissioner UAE Pavillon alla Biennale di Arte di Venezia, la professoressa Stefania Giannini, Rettore dell’Università Stranieri di Perugia, Elisabetta Montaldo, scrittrice, costumista cinematografica e pittrice e la professoressa Maria Rita Parsi, scrittrice, psicologa e psicoterapeuta che ha sottolineato come: “le donne sono la filiera della vita e della crescita, che sono interamente affidate alle loro mani”.
 
Si parla della difficoltà di conciliare il lavoro con la vita di famiglia e di un mondo lavorativo che è ancora decisamente maschilista, come sottolineato dalla professoressa Amalia Ercoli Finzi, che racconta: “ho sempre fatto i salti mortali. E’ difficile fare un mestiere in ambito maschile e maschilista con competenza. Ci vuole davvero grinta e determinazione”. Per non parlare della difficoltà per una donna ad imporsi in ambito lavorativo: “ci sono voluti 30 anni perché un’astronauta donna facesse un’attività extraveicolare nello spazio; 40 anni per avere una comandante donna dello Space Shuttle e ben 50 anni perché due donne fossero una a capo dello Space Shuttle e una della Stazione Spaziale. Non ci verrà mai regalato niente. Se vogliamo qualcosa, dobbiamo prendercelo” ha concluso l’esperta.
 
C’è anche la testimonianza di Diana Bracco, Presidente e A.D. del Gruppo Bracco: “Dopo tanti anni di lavoro in azienda, mi sono avvicinata al lavoro dell’associazione di categoria, di Confindustria, dove, dieci anni fa, quando ho cominciato, la presenza femminile era limitata: eravamo solo io e la Marcegaglia” ha dichiarato.
 
Grazie a questo incontro, le donne hanno potuto confrontarsi e capire che, in Italia come negli Emirati Arabi, le problematiche per una mamma, moglie e lavoratrice siano sempre le stesse: “Oggi, sono moglie, madre e ho un lavoro molto appagante, ma il percorso fatto fin qui non è stato sempre semplice. Grazie al sostegno di mio padre e della mia famiglia, ho potuto studiare all’estero, per poi tornare, all’età di 18 anni, nel mio Paese. La mia prima opportunità professionale mi ha messo di fronte a una situazione non facile: ero da sola con 40 colleghi uomini. Ho avuto fortuna, soprattutto perché ho trovato un principale che mi ha trattato con rispetto e comprensione; ho lavorato molto duramente, anche facendo lavori molto umili, che i colleghi maschi non volevano fare, ma tutti questi sforzi sono stati apprezzati e ripagati, dandomi l’opportunità di farmi valere e apprezzare” ha dichiarato Sheikha Al Maskari.