Contraccezione: il vaccino per non restare incinta

In Gran Bretagna il governo ha proposto l'utilizzo di un vaccino anticoncezionale per le tredicenni, visto l'aumento delle gravidanze indesiderate tra le teeneger.

Contraccezione: il vaccino per non restare incinta

 
junoDalla Gran Bretagna arriva un nuovo contraccettivo: il vaccino. 
Visto l’aumento di gravidanze indesiderate soprattutto tra le minorenni, il governo britannico ha proposto di somministrare un vaccino anticoncezionale alle ragazzine di 13 anni.
 
La proposta è arrivata dopo che il governo britannico si è reso conto che sono in aumento le ragazzine che rimangono incinta, nonostante siano sommerse da campagne di sensibilizzazione, e abbiano un’ampia scelta di metodi contraccettivi; evidentemente questo non basta.
 
Il vaccino proposto è a rilascio graduale e va somministrato alle ragazzine (o bambine?) che hanno compiuto 13 anni
Quello che ha turbato maggiormente l’opinione pubblica è il fatto che le tredicenni potranno farsi vaccinare senza richiedere il permesso dei genitori. Ma non solo: il vaccino non protegge da eventuali malattie trasmissibili sessualmente, cosa che invece fanno i preservativi.
 
Il progetto del governo britannico prevede anche la creazione delle cliniche della contraccezione, create per le teenegers a cui potranno essere prescritti contraccettivi molto più invasivi che proteggono dalle gravidanze indesiderate per 3 mesi.
 
Le associazioni di genitori e quelle cattoliche hanno espresso il loro disappunto. Questi tipi di contraccezione possono avere controindicazioni ed effetti collaterali anche gravi vista la giovane età delle ragazze; inoltre sarebbe forse il caso di educare in maniera diversa i ragazzini. 
Quello che ha sconvolto maggiormente l’opinione pubblica è la consapevolezza che i loro figli hanno rapporti sessuali quando in realtà sono ancora dei bambini.
 
Nel video troverete il trailer del film “Juno“, del 2007. E’ la storia di un’adolescente che rimane incinta, dopo aver avuto un rapporto sessuale con un suo compagno di scuola.

Parole di Irene