Condilomi: cause, sintomi, cura e come prevenirli

Quando si notano delle piccole escrescenze di carne nella zona genitale, è molto probabile che si soffra di condilomi. Questio disturbo, che si trasmette principalmente per via sessuale, non dev'essere sottovalutato perchè può implicare una serie di gravi conseguenze per la salute. Cerchiamo di conoscere meglio i sintomi e le cause dei condilomi, ma anche le cure possibili e le forme di prevenzione.

Condilomi: cause, sintomi, cura e come prevenirli

È importante conoscere cause, sintomi, cura dei condilomi e sapere come prevenirli, perchè si tratta di verruche genitali trasmissibili secondo varie modalità, tra cui quella venerea. Il condiloma è un’infezione causata dall’HPV, cioè il papilloma virus responsabile di alcune malattie della cute e delle mucose. In genere, l’infezione provocata da questo virus provoca delle lesioni e delle escrescenze in prossimità della zona genitale sia maschile che femminile, ma possono svilupparsi anche attorno o dentro la bocca. Il condiloma è una malattia altamente contagiosa e per questo è importante conoscerla bene, per prevenirla e curarla in modo definitivo senza incorrere in ulteriori complicanze.

Condilomi, cosa sono?

I condilomi acuminati sono una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffusa nei paesi industrializzati, sopratutto negli adolescenti sessualmente attivi e nei giovani adulti.
Questa patologia ginecologica è causata dal papilloma virus (HPV) e per questo è simile a delle verruche cutanee estremamente infettive. Non solo, quindi, è possibile contagiare gli altri, ma può anche accadere che la persona stessa trasporti l’infezione da una zona all’altra del proprio corpo, durante le normali pratiche di igiene intima.
I condilomi sono piccole escrescenze carnose, o lesioni cutanee, di dimensioni variabili, isolate o raggruppate, di colore rosa o marrone, che appaiono sopra o intorno alla zona genitale o anale. Nello specifico, nell’uomo possono comparire sul glande o lungo l’asta del pene; nella donna, invece, intorno alla vulva, nella vagina e lungo il collo dell’utero.
I condilomi possono essere indolori e asintomatici, ma possono anche creare gravi fastidi intimi. Se non curati per tempo possono risultare una grave minaccia per la salute futura di una persona e possono, inoltre, creare disagio psicologico in chi ne è affetto per l’aspetto poco piacevole col quale si presentano. Tuttavia, gli studi dimostrano che la loro presenza è benigna nel 90% dei casi.
In molti casi, il papilloma virus non causa sintomi evidenti, e quindi molte persone possono esserne affette senza rendersene conto e infettare altri soggetti attraverso i rapporti sessuali non protetti. È stato però anche rilevato che i condilomi possono essere trasmessi dalla madre al neonato durante il parto. Questi, se presenti, crescono di dimensioni in gravidanza, quindi sarebbe quasi impossibile non accorgersi della loro presenza.
Le tipologie di condiloma conosciute fin’ora sono tre, anche se sono difficilmente distinguibili ad occhio nudo, ma possono venir riconosciute solo degli specifici esami:

  • Microcondilomatosi, è il termine che indica delle piccole escrescenze asintomatiche, senza alcun significato patologico.
  • Condilomatosi piatta, si verifica nel caso di condilomi genitali presenti nel collo dell’utero.
  • Condilomatosi florida, invece, definisce delle protuberanze carnose e mosce, che sono in genere quelle più diffuse tra le adolescenti.

Condilomi: i sintomi più comuni

A seconda della tipologia di papilloma virus responsabile della presenza dei condilomi possono riscontrarsi diversi sintomi, più o meno seri.
In genere, queste escrescenze cominciano a manifestarsi dopo tre mesi dal rapporto sessuale infetto. Altre volte, però, possono comparire più tardi.
Alcuni soggetti hanno visto i condilomi risolversi spontaneamente dopo diverso tempo, senza una sintomatologia evidente, soprattutto nel caso degli uomini. Ma come abbiamo visto, è importante rivolgersi sempre ad un medico affinchè vengano eseguite le indagine del caso per escludere la possibilità di essere affetti da una forma oncologica di HPV.
I sintomi maggiormente riscontrati nelle persone affette da condilomi possono essere molti specifici e risultare tali sopratutto se presenti intorno o immediatamente vicino alla cute e alla mucosa anale o vaginale.
Tra i più comuni possiamo quindi annoverare:

  • Gonfiore delle mucose anali
  • Prurito anale
  • Prurito, arrossamento e bruciore vaginale
  • Anomali sanguinamenti vaginali
  • Minzione con perdite di sangue

Condilomi: i fattori di rischio

Il rischio di contrarre una infezione da HPV e, di conseguenza i condilomi, cresce con una maggiore promiscuità sessuale. Infatti, i soggetti più a rischio sono donne e uomini compresi in un’età tra 20 e i 35 anni. A questo proposito è possibile tenere sotto controllo le infezioni sessuali con l’uso del preservativo. Tuttavia, anche il suo corretto utilizzo può non essere una soluzione efficace al 100% perchè il virus può infettare anche l’asta del pene, il perineo e l’inguine, e quindi essere trasmesso con il contatto diretto di mani o bocca.
Altri fattori di rischio, però, possono essere rappresentati anche dalla compromissione del sistema immunitario, per esempio nelle persone affette da HIV, dall’abuso di alcool e droghe, che possono offuscare la capacità di comprendere il reale pericolo infettivo o meno in un rapporto, e la prolungata assunzione di farmaci ormonali, che hanno anch’essi la capacità di debilitare la risposta immunitaria.
È inoltre possibile citare tra i fattori di rischio anche la scarsa igiene intima e la gravidanza.

Condilomi: le cause principali

I condilomi sono delle infezioni sessualmente trasmissibili che hanno come causa un unico agente patogeno, il papilloma virus, anche detto HPV.
Esistono molti ceppi di questo virus, ne sono stati identificati almeno 70 per ora. Pertanto, il condiloma è una patologia che può manifestarsi in modo diverso da persona a persona: in alcuni il disturbo è asintomatico, in altri, invece, causa diversi sintomi che vedremo meglio nel prossimo paragrafo.
Gli esperti hanno distinto, però, il papilloma virus in due importanti categorie: quello a basso rischio e quello ad alto rischio.
I ceppi del virus che fanno parte del primo caso possono provocare condilomi o altre lesioni genitali, più o meno fastidiose dal punto di vista fisico, ma non sono in grado di sviluppare delle cellule cancerose nei tessuti infettati.
Al contrario, le tipologie di HPV ad alto rischio oncogeno possono aumentare il rischio di tumori alla cervice, se trascurati o sottovalutati.
Dagli studi è emerso che i tipi di condilomi più pericolosi sono il numero 16 e il 18. Le donne affette da tali virus hanno un’alta percentuale di sviluppare il cancro della cervice nell’arco di tre anni.

Condilomi in gravidanza

I condilomi in gravidanza sono un’ipotesi non così tanto rara come potrebbe pensarsi, perché la gestazione è un periodo in cui il sistema immunitario, concentrato su una doppia difesa ma al tempo stesso distratto da una nuova condizione ormonale, può non essere esattamente funzionale come in altri periodi della vita di una donna, e risultare quindi un po’ meno efficiente contro le infezioni vaginali. Infatti, proprio la gravidanza, è un possibile fattore di rischio.
Tuttavia, la probabilità di problematiche ginecologiche o alterazioni tumorali sono le stesse per le donne che non sono incinte. Pertanto, anche in questo caso, nel 90% delle gravidanze con condilomi, i sintomi sono gli stessi e non presentano un alto rischio di sviluppo di tumori. Purtroppo, però, i condilomi possono venir trasmessi durante il parto al neonato. Per evitare un problema simile, è cura del medico trattare le verruche in modo da farle sparire per tempo.

Possibili complicazioni causate dai condilomi

I condilomi sono una delle infezioni sessuali che negli ultimi tempi stanno conoscendo una più vasta diffusione su scala globale. Nonostante la maggior parte di essi sembra non destare particolare preoccupazione nel’opinione pubblica, è pur vero che studi più approfonditi sulla malattia sono stati svolti in anni recenti.
Da questi è stato scoperta la possibilità di sviluppare il cancro della cervice nelle donne, attraverso i già citati tipi di papilloma virus numero 16 e 18, ma si è anche osservato che i condilomi possono aumentare il rischio di contrarre l’HIV. Questo può accadere a causa di un sistema immunitario già indebolito dalla condilomatosi, o in coloro che presentano già un problema di immunodeficienza a causa di infezioni già pregresse nell’organismo, di cure chemioterapiche o di trapianti di organi.
Inoltre, altre possibili complicazioni in seguito ai condilomi possono riguardare anche i disturbi di seguito elencati:

  • diffusione delle verruche in altre parti del corpo
  • continue recidive
  • formazione di cicatrici a causa della rimozione chirurgica del condiloma
  • alterazione della struttura fisica della vulva dopo l’intervento chirurgico per la rimozione di condilomi ingranditi

È poi necessario non dimenticare che in alcuni pazienti, soprattutto di sesso femminile, una delle principali conseguenze dei condilomi è di tipo psicologico. La percezione di corpi estranei sulla vagina, il loro aspetto irregolare e per nulla piacevole alla vista e la paura di possibili complicazioni oncologiche o di natura infettiva più grave, possono causare un forte danno interiore, che può rivalersi nel rapporto con l’altro sesso, nell’introversione o nell’incomunicabilità del proprio problema fisico a persone competenti.

Condilomi: come avviene il contagio

Il contagio dei condilomi avviene principalmente per via sessuale, attraverso rapporti vaginali o anali con un partner già infetto.
Possibile, ma in maniera più rara, la trasmissione di questa malattia venerea tramite rapporti orali o con la condivisione di sex toys, asciugamani o altri oggetti infetti.
I condilomi possono colpire anche la bocca, la lingua e la gola. Per nulla probabile, invece, il rischio di venir contagiati attraverso i baci o con le strette di mano.
Tuttavia, tenendo presente che non sempre l’infezione si manifesta con sintomi clinici e ben visibili in tutti i soggetti colpiti, è importante fare sempre uso del preservativo per poter ridurre notevolmente la trasmissione dei virus infettivi per via sessuale.
Il tempo di incubazione del papilloma virus, in ogni caso, può estendersi anche oltre le 6 settimane dopo il contagio. Infatti, i sintomi possono comparire anche dopo 6 mesi dal rapporto infetto, ma possono anche non venir rilevati per anni.

Come curare i condilomi

In caso di condilomi acuminati di dimensioni molto ridotte, il problema può anche regredire da solo nel giro di poco tempo, ma è sempre necessario fare degli accertamenti per escludere la possibilità di aver contratto l’HIV. l’uso di rimedi naturali non è consigliato per il trattamento dei condilomi vaginali o anali perchè potrebbero complicare ulteriormente il problema. Nel caso la malattia fosse in un stato avanzato, con grandi e fastidiose escrescenze, o si manifestasse con sintomi fastidiosi, possono risolversi con due tipi principali di trattamento:

1. Trattamento topico

In questo caso i condilomi verranno trattati mediante l’assunzione di farmaci o tramite l’applicazione di pomate specifiche direttamente sulle escrescenze. Alcuni farmaci avranno la funzione di potenziare la risposta immunitaria dell’organismo verso la malattia, altri, come le creme, avranno un effetto tossico sul condiloma vero e proprio.

2. Trattamento chirurgico

L’eliminazione delle escrescenze, specie quelle di dimensioni maggiori, viene fatta attraverso dei sistemi chirurgici distruttivi. Purtroppo con questi metodi il rischio di recidiva è frequente. Tuttavia il tessuto della verruca può essere distrutto tramite:

  • la crioterapia permette di congelare i condilomi, se di natura piccola e benigna, situati sul pene o sui genitali femminili più esterni. Il trattamento viene fatto attraverso l’azoto liquido. Dopo aver effettuato il congelamento, i condilomi si scioglieranno spontaneamente;
  • la terapia col laser viene consigliata per i condilomi situati in regioni genitali difficili da raggiungere, come l’interno dell’ano o nell’uretra, ma anche per le donne incinte;
  • l’elettrocauterizzazione viene effettuata sui grandi condilomi attraverso l’iniziale escissione e la conseguente bruciatura del rimanente tessuto verrucoso. La procedura può essere alquanto fastidiosa per il paziente, al quale viene effettuata l’anestesia locale;
  • l’escissione chirurgica, ovvero la rimozione delle escrescenze di carne, in caso fossero piccole ma dure, attraverso strumenti di taglio con la successiva cucitura dei tessuti sani. Purtroppo questo procedimento può lasciare evidenti cicatrici, alterando la struttura della vagina;
  • la causticazione con l’acido tricloroacetico (TCA) è uno dei metodi più sicuri per eliminare definitivamente i condilomi, perchè distrugge le cellule interne alla verruca, ma se non utilizzato in modo professionale può risultare nocivo per i tessuti sani.

In questi trattamenti, però, rimuovere i condilomi non vuol sempre dire eliminare il virus che li ha causati. Il papilloma virus, infatti, potrebbe permanere all’interno del corpo in modo del tutto asintomatico e ripresentarsi tempo dopo o comunque continuare a infettare in caso di rapporti sessuali non protetti.

Come prevenire l’infezione dei condilomi?

La prevenzione contro i condilomi è molto importante, soprattutto perché, se trascurati, possono causare modifiche al collo dell’utero o al pene, aumentando il rischio di tumori o di altre malattie veneree.
Per prevenire l’infezione dei condilomi è necessario evitare il contagio del papilloma virus. In questo senso basterà seguire le fondamentali regole del sesso sicuro: avere rapporti sessuali, vaginali, anali e orali, sempre protetti.
Da ricordare, però, che l’efficacia del preservativo non è assoluta perché il contagio può avvenire anche tramite l’utilizzo condiviso di sex toys o asciugamani. Inoltre, anche l’uso prolungato delle lavande vaginali può aumentare il rischio di contrarre l’HPV, e le infezioni sessuali, perché in grado di alterare la flora vaginale batterica dando così la possibilità ai virus di proliferare in modo incontrastato, indebolendo il sistema immunitario.

Il vaccino contro l’HPV per prevenire i condilomi

Da anni è possibile vaccinare le donne, dai 9 ai 26 anni, contro il papilloma virus in modo semplice ed efficace, per ridurre l’incidenza dei tumori al collo dell’utero e delle verruche genitali. Il vaccino è sicuramente più incisivo se eseguito sulle pazienti più giovani, prima che queste abbiano avuto rapporti sessuali.
Tuttavia, è semplicemente di natura preventiva e non terapeutica, quindi non cura un soggetto già contagiato. Inoltre, nonostante sia stato studiato per contrastare i tipi di virus più comuni, non è efficace verso 10 ceppi meno diffusi, ma comunque esistenti.