Come ti riciclo i regali non graditi, italiani campioni di re-gifting

Secondo un sondaggio condotto da un sito di annunci, gli italiani si rivelano campioni europei di re-gifting, ovvero, di riciclo dei regali (di Natale) poco graditi. Creativi!

Come ti riciclo i regali non graditi, italiani campioni di re-gifting

Lo chiamano re-gifting, ma da noi è l’antica arte del riciclo dei regali non graditi, soprattutto di quelli ricevuti a Natale. A quanto pare, siamo proprio noi italiani i campioni europei di “riciclo”, quelli che non appena hanno scartato il proprio dono, facendo elegantemente finta di averlo trovato assolutamente di proprio gusto, già stanno valutando come, e soprattutto a “chi”, rigirarlo. Naturalmente, accuratamente re-impacchettato, e con un bel biglietto di auguri allegato.

Che dire, un po’ ce lo aspettavamo, del resto, se c’è una qualità che da sempre viene attribuita a noi del Belpaese, e di cui, peraltro, ci vantiamo, è proprio la creatività, e cosa c’è di più creativo che trovare una nuova e più appropriata destinazione per un regalo poco apprezzato? Insomma, in fin dei conti si tratta di fare contento qualcun altro a costo zero, o guadagnandoci, in modo da non far male a nessuno…
 
Ma veniamo ai dati di questa speciale classifica relativa alla pratica del re-gifting. Il sondaggio è stato condotto dal sito di annunci Vivastreet.it, su un campione di 6mila utenti italiani, e l’esito ci dice che il 64% dei nostri connazionali rivela di aver venduto regali sgraditi trovati sotto l’albero di Natale negli ultimi 5 anni, contro il 45% degli inglesi e il 27% dei francesi (dilettanti!).
 
Le regioni più “riciclone” sono, nell’ordine, Lombardia, Lazio, Piemonte e Campania e tra gli oggetti che più frequentemente subiscono la sorte di essere rivenduti o ri-regalati, svettano suppellettili e accessori per la casa (come cornici, vassoi, lampade ecc.), capi d’abbigliamento e prodotti cosmetici per la cura del corpo. Fanalino di coda le specialità enogastronomiche, e infatti, secondo un sondaggio di quest’anno proprio il cesto gourmet era al primo posto nella lista dei desideri degli italiani.
 
In genere i doni sgraditi vengono reindirizzati verso altro destinatario, oppure dati in beneficenza, infine rivenduti (ovviamente, in modo rigorosamente anonimo). “Il re-gifting – spiega una nota diramata dal sito di annunci – è una scelta legata anche ad una logica economica, quello del riciclo dei doni e’ infatti un vero business se si considera che il valore delle strenne non apprezzate si aggira in Italia intorno agli 800 milioni di euro e che il costo medio di un regalo non gradito e’ di circa 60 euro.
 
Scegliere di riciclare i doni rivendendoli ha i suoi vantaggi”. Voi, care amiche un po’ ciniche di PF, come vi ponete rispetto al re-gifting? Lo praticate, e se sì molto, poco, sempre, oppure vi tenete anche i doni che non vi piacciono? Fateci sapere…

Parole di Paola Perria