Come non prendere peso in gravidanza: un aiuto dai carboidrati "buoni"

Uno studio anglo-irlandese ha scoperto che le donne che in gravidanza seguono una dieta ricca di carboidrati a basso indice glicemico tendono ad ingrassare meno delle altre.

Come non prendere peso in gravidanza: un aiuto dai carboidrati “buoni”

Molte future mamme, durante la gravidanza, si pongono il problema del come non prendere peso, o per lo meno, come non ingrassare eccessivamente. L’aumento ponderale in una gravidanza normale non dovrebbe superare i 12-15 kg, ma non di rado capita che si “sfori” di molto questo tetto, arrivando a toccare anche i 30 kg “over”. Ma qual è il segreto per non arrivare a questi eccessi, che non solo rischiano di creare problemi alla mamma (che faticherà moltissimo a smaltire il peso in eccesso dopo il parto), ma anche al bebè? Ce lo suggerisce una ricerca britannica che vi segnaliamo volentieri: il “trucco” sta nel privilegiare i carboidrati “buoni”. Vediamo.

Peso in gravidanza e carboidrati “buoni”, lo studio

I ricercatori dello University College di Dublino (Irlanda), in collaborazione con i colleghi del National Maternity Hospital (GB), grazie ad uno studio pubblicato sul British Medical Journal, hanno “scoperto” che le mamme che consumano carboidrati “buoni”, ovvero con un basso indice glicemico (IG), tendono ad ingrassare molto meno della altre. Per la loro ricerca gli studiosi hanno coinvolto un campione di 800 mamme (tutte seguite presso il National Maternity Hospital di Dublino), delle quali hanno messo a confronto le abitudini alimentari, rilevando un gap notevole nell’aumento ponderale tra coloro che consumavano abitualmente carboidrati ad alto IG rispetto alle altre. In pratica, le prime avevano un rischio sovrappeso superiore del 48% e in media tendevano ad accumulare 13,7 chili contro i 12,2 kg delle donne che nella loro dieta inserivano i carboidrati a basso indice glicemico. Un tipo di alimentazione così “virtuosa” riduce le probabilità di aumentare troppo di peso in gravidanza dal 20 al 38%. Ma qual è il motivo?

Peso in gravidanza: l’importanza del fattore IG

I ricercatori, coordinati dalla dott.ssa Fionnuala McAuliffe, spiegano che mangiare cibi, specialmente carboidrati a basso IG, impedisce che nel sangue si verifichino “altalene” glicemiche, il che si traduce in maggiore benessere (senza i cali dovuti al down di zuccheri), e soprattutto in una minore predisposizione all’accumulo ponderale. Inoltre, non ingrassare troppo durante i nove mesi della dolce attesa è un bene anche per il feto: “Questo tipo di eccessivo aumento di peso durante la gravidanza è associato a una maggiore necessità di parto con taglio cesareo”, prosegue la dott.ss McAuliffe, senza contare che: “E’ anche collegato a una maggiore probabilità di ritenzione di peso post-gravidanza, e una maggiore predisposizione all’obesità”. Tra i carboidrati ad alto IG si inseriscono tutti i prodotti da forno (pane, torte, biscotti eccetera) fatti con farine bianche, il pane, la pasta e il riso normali, tutti i dolci e anche diversi tipi di frutta. Viceversa, i carboidrati a basso IG sono tutti quelli integrali, incluso il riso, naturalmente. Il consiglio per una donna incinta è perciò quello di valutare attentamente, anche in base al peso di partenza, la dieta giusta da seguire con il proprio ginecologo, tenendo conto proprio del fattore IG.

Parole di Paola Perria