Come funzionano i ticket sui farmaci generici e come chiederli

Con la crisi occorre risparmiare anche sulle spese sanitarie. Cosa sono i farmaci generici (o equivalenti)? Perché costano meno? Il ticket in questo caso che ruolo gioca? Di seguito una serie di informazioni che speriamo possano esservi utili.

Come funzionano i ticket sui farmaci generici e come chiederli

Come funzionano i ticket sui farmaci generici? In modo occulto, rispondono in molti! Ma per comprendere meglio cerchiamo prima di tutto di capire di cosa stiamo parlando. Il ticket: rappresenta una partecipazione alla spesa per prestazioni mediche che viene pagata dal servizio sanitario nazionale. La rimborsabilità, ovvero l’immissione nella fascia A e H dei medicinali la stabiliscono però le Regioni. Per questo motivo non esiste un eguale trattamento sui ticket dei farmaci a livello nazionale e spesso può capitare che una richiesta per un medicinale fatta ad esempio in Campania non sia accettata da una farmacia calabrese, o viceversa.

Cosa sono i farmaci generici?

I farmaci generici sono quelli che anziché col nome commerciale, vengono chiamati come il principio attivo che li caratterizza. Come sapete dietro un medicinale esiste un ampio lavoro di ricerca scientifica che alcune grandi aziende farmaceutiche mettono in atto, finanziando gli scienziati. Una volta ottenuto il prodotto, queste ne detengono il brevetto per un certo numero di anni: sono le uniche che possono vendere il farmaco. Passata la possibilità di esclusiva, altre aziende con in meno i costi della ricerca scientifica, possono sviluppare medicinali simili con le stesse indicazioni terapeutiche. Da qui anche il nome di farmaci equivalenti, immessi sul mercato a prezzi ridotti rispetto all’originale di “marca”.
 
I farmaci generici sono veramente equivalenti?

Da qui una diatriba importante per la salute pubblica. I farmaci generici funzionano come gli altri? Sono veramente equivalenti? A seconda dell’esperienza personale troverete le più disparate opinioni, ma questo dipende dalla legge che stabilisce che commercializzare un farmaco generico con le indicazioni terapeutiche dell’originale può bastare anche solo il 20% del principio attivo. Da qui un risparmio ulteriore sui costi di produzione e quindi sull’acquisto del medicinale in farmacia.
 
Come funzionano i ticket sui farmaci generici?

Arriviamo al dunque: i farmaci generici, di base, non prevedono una partecipazione alle spese, ovvero un pagamento del ticket, questo perché sono i più economici. Il medico curante prescrive sulla ricetta il medicinale che ritiene più opportuno, a volte il generico a volte quello di marca. In questo secondo caso, a meno che non vi sia la scritta “non sostituibile”, il farmacista è tenuto a proporre al paziente la sostituzione con un farmaco generico. In questo caso non si dovrà nulla, altrimenti si paga la differenza dei costi rispetto a ciò che il Servizio Sanitario Nazionale rimborsa. Il tutto salvo le singole regole regionali e le finanziarie varie come l’ultima che comunque ha introdotto ticket di diverso tipo.
 
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