Come capire se la dieta è sbagliata?

Ci sono tante diete che non sono adatte alle nostre esigenze. Ma come riconoscerle? Ecco un vademecum per stare lontani dalla dieta sbagliata.

Come capire se la dieta è sbagliata?

Le diete sbagliate sono il piatto forte di tutte le persone che vogliono perdere peso. La maggior parte della gente non prende appuntamento da un dietologo, ma cerca sulle riviste la strada più facile: c’è chi si costruisce la dieta solo, chi si affida a un nome famoso, chi si fa passare quella del collega per tornare in forma. Risultato? La maggior parte non perde peso e quando ci riesce lo recupera con gli interessi. Il rischio di questo comportamento è quello danneggiare il proprio metabolismo, oltre a non raggiungere i risultati sperati. La domanda quindi è la seguente: come riconoscere una dieta errata.

È stata l’American Dietetic Association a definire una sorta di vademecum per capire al volo quale fosse la dieta da evitare. Di seguito quindi trovate dei semplici consigli per stare alla larga da tentazioni pericolose.

1. Evitare le diete ristrettive

La prima regola deve essere quella di stare lontani dalle diete troppo severe. Perdere peso è una fatica, ma non è una punizione. Non esiste digiunare o saltare i pasti. L’alimentazione deve comunque fornire i nutrienti e le energie fondamentali per stare in forze e in salute. Se la dieta che avete scelto vi toglie forza, vi fa sentire stanchi e non vi permette di affrontare la giornata tranquillamente, cambiate rotta. Non è sicuramente il regime adatto a voi e morire di stenti non è la soluzione per rimettersi in forma.

2. Evitare di eliminare completamente un cibo

Un altro errore tipico delle diete fai da te è quello di eliminare alcuni cibi, tipo i carboidrati. È sbagliato: il regime alimentare equilibrato deve contenere un po’ di tutto. I prodotti vanno eliminati solo in caso intolleranze alimentari, semmai quelli maggiormente ingrassanti devono essere ridotti un po’ o consumati solo nella prima parte della giornata, affinché il corpo abbia il tempo di smaltire. Non sono neanche salutari le mono-diete, quelle che prevedono il consumo di un unico alimento, per alcuni giorni consecutivi, con la scusa che il corpo ha bisogno di depurarsi.

3. Non vivere la dieta

È importante poi che la dieta non monopolizzi la vostra vita privata: non potete uscire perché dovete mangiare solo determinati prodotti, non ve la sentite di cenare in compagnia, avete spuntini a ogni ora della giornata, ecc. La dieta deve essere compatibile con il vostro stile di vita e non viceversa. È quindi impensabile quello di assecondare un piano alimentari che non sia costruito sulle necessità del diretto interessato. Inoltre, non dovete essere obbligati né a cucinare, se non siete capaci dei piatti troppo complicati, né a mangiare surgelati, se potete optare per il fresco. La vostra relazione con il cibo, se sana, deve restare inalterata.

4. Evitare le diete che promettono grandi risultati

Non c’è dieta che faccia miracoli. Bisogna immaginarla come a una sorta di esperimento che va, tra l’altro, corretto strada facendo. Avviene così anche quando si va dal dietologo. Non bisogna quindi credere a quei regimi che promettono 3, 5, 10 chili in poche settimane: sono delle truffe. Non lasciatevi sedurre dalle promesse perché, nella migliore delle ipotesi, potreste rimanere deluse. Inoltre, progettate un piano studiato in un arco di tempo: 2 mesi, 6, un anno… solo così la dieta avrà davvero senso.