Come avviene l'aborto terapeutico e quali sono le conseguenze

Oggi vi spiegheremo in dettaglio come avviene l'aborto terapeutico e quali sono le conseguenze di una scelta così difficile.

Come avviene l’aborto terapeutico e quali sono le conseguenze

L’aborto terapeutico è un’interruzione volontaria della gravidanza (IVG) che può essere praticata per evitare lo sviluppo del feto in presenza di malformazioni o gravi patologie. La legge attuale consente l’aborto terapeutico entro tre mesi dal concepimento: trascorsi questi tre mesi ci sono ancora 180 giorni in cui la madre può decidere di abortire ma solo su indicazione medica in presenza di grave pericolo per la vita della gestante o per la sua salute fisica o psichica.

Aborto terapeutico: quando si pratica

Se in presenza di patologie per la madre, l’aborto terapeutico può avvenire quando vengono diagnosticate malattie cardiovascolari e renali o alcuni tipi di tumore (cancro al seno e tumore della cervice) e in caso si trattamenti chirurgici e radiologici pericolosi per il feto. Anche in presenza di melanoma, linfoma, leucemia, cancro allo stomaco e ai polmoni. Esistono anche condizioni fetali o patologie che possono indurre una madre a decidere per l’aborto terapeutico come i disordini cromosomici e metabolici, i difetti neurologici e le malformazioni.
 
Aborto terapeutico: cosa fare

Per prima cosa, se si vuole interrompere una gravidanza bisogna rivolgersi al ginecologo, ad un consultorio o all’ospedale. Verrete poi sottoposte a tutti gli accertamenti medici sullo stato della gravidanza, sulla salute della madre e del feto. Dopo circa una settimana avviene il ricovero. L’aborto può avvenire tramite svuotamento strumentale in anestesia parziale: in questo caso il feto o l’embrione vengono aspirati dall’utero. L’aborto farmacologico invece porta il distacco del feto dall’utero tramite la pillola di mifepristone (RU 486) e una di gemeprost, che ad oggi è legale in Francia, Inghilterra, Germania, Austria, Spagna e USA.
 
Aborto terapeutico: conseguenze

Ovviamente un’operazione del genere ha molte e varie conseguenze psicologiche: molte donne, dopo un aborto, si fanno seguire da uno psicologo. Fisicamente invece le conseguenze sono solitamente a decorso positivo, in caso in cui l’aborto venga praticato in centri specializzati o in ospedale. I rischi più grandi sono quelli legati all’anestesia totale, a cui, proprio per questo motivo, viene preferita solitamente quella locale.
 
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