Di Paola Perria | 14 Aprile 2011
Mangiare mele aiuta ad abbassare il livello di colesterolo (“cattivo” o LDL) nel sangue. Soprattutto, il frutto della tentazione per eccellenza, da’ una mano alle donne, e, come nemesi, mi sembra adeguata! Citazioni bibliche a parte, una ricerca scientifica americana ha provato, in modo davvero inconfutabile, che una o due mele al giorno sono in grado di agire sui grassi che si depositano nelle nostre arterie, e diminuirne la quantità. Vediamo nello specifico perché. I ricercatori della Florida hanno condotto uno studio della durata di un anno intero, per verificare le proprietà di questo delizioso frutto, coinvolgendo un campione di 160 donne, in età comprese tra i 45 e i 65 anni.
Le volontarie sono state divise in due gruppi di 80, al primo è stato chiesto di consumare 75 g di prugne secche al giorno (in aggiunta alla normale dieta quotidiana), al secondo di assumere la stessa quantità di mele essiccate, il tutto per 12 mesi. I medici hanno poi provveduto a prelevare campioni di sangue alle pazienti a scadenze di 3, 6 e infine 12 mesi, proprio con lo scopo di verificare i livelli di colesterolo.
Sentite quali risultati hanno ottenuto: “I cambiamenti nelle donne sono stati incredibili – ha spiegato il coordinatore della ricerca, Baharam Arjmandi – coloro che hanno mangiato la dose stabilita di mela hanno mostrato una riduzione del 23% del colesterolo LDL, quello conosciuto anche come colesterolo cattivo”. Inoltre, lo stesso gruppo ha evidenziato anche livelli inferiori di biomarcatori associati a malattie cardiache, come la proteina C-reattiva.
L’abbassamento del colesterolo LDL è già apparso evidente dopo solo sei mesi di dieta a base di mele, con una riduzione di un quarto del valore totale. I benefici non sono finiti, alla fine dell’esperimento, le donne campionate erano più in forma fisicamente, avendo perso in media un kg e mezzo ciascuna. Insomma, ora abbiamo le prove che i nostri nonni avevano ragione a dire che “una mela al giorno leva il medico di torno”! E’ il “il tempo delle mele”, dunque…
Parole di Paola Perria