Cisti: cosa sono e come si curano

Le cisti sono delle formazioni dall’aspetto nodulare che possono interessare diverse parti del corpo ed essere di natura benigna o maligna. Abbastanza comuni, generalmente sono anche asintomatiche, ma è importante conoscerle e monitorarne l’evolversi per evitare che raggiungano dimensioni eccessive, causando dolore e alcune complicanze. Scopriamo di più in merito.

Cisti: cosa sono e come si curano

Le cisti sono delle lesioni dall’aspetto nodulare che possono presentarsi come protuberanze ed essere di consistenza aumentata rispetto alla pelle o al tessuto circostante. Queste possono insorgere in diverse aree del corpo e sono abbastanza comuni. Generalmente, le cisti sono asintomatiche e innocue ma, a volte, possono raggiungere delle dimensioni importanti, infiammarsi e provocare l’insorgenza di dolore e complicanze che richiedono l’intervento medico. Le cisti ovariche, al seno, al fegato e sebacee sono tra le più note. Scopriamo di più in merito.

Cosa sono

Le cisti sono delle sacche o cavità chiuse, che hanno una natura patologica e che sono rivestite da epiteli, oltre a presentarsi come ripiene di gas, liquidi o materiale semi-solido. Nei casi in cui l’accumulo non sia rivestito da una membrana ben distinta, si parla di “pseudocisti”.
Le cisti possono fare la loro comparsa a qualsiasi età e in diverse zone del corpo. Generalmente, queste si presentano in modo rapido per, poi, arrestare la propria crescita; in casi rari, invece, tali formazioni si restringono o proseguono nell’aumento di dimensioni.
Le varietà di cisti esistenti sono molto numerose e solo una piccola percentuale di queste possono essere sintomi di tumori maligni.

Cisti sebacea

La cisti sebacea è una neoformazione sottocutanea che ha una natura benigna e che, generalmente, si presenta come un rigonfiamento rotondeggiante. Questo tipo di lesione si manifesta dopo l’occlusione di una ghiandola sebacea, la quale non riesce a smaltire in modo corretto la secrezione di sebo, cheratina e cellule morte: come risultato, questo materiale confluisce nelle cisti e si solidifica. L’incisione di queste formazioni rivela contenuto di aspetto caseoso, cattivo odore, materiale grasso e detriti epiteliali.
La cisti sebacea si presenta come una massa che si accresce lentamente, di consistenza semi-solida e indolore, tranne che in caso di infezione. Le cisti sebacee, se rotte, possono provocare infezioni batteriche secondarie e, di conseguenza, arrossamento e dolore.
Spesso queste cisti si presentano in testa, a carico di cuoio capelluto, orecchie e volto, ma anche del collo, del dorso, delle braccia e della schiena. Le dimensioni possono variare e raggiungere, a volte, 5-6 centimetri di diametro.
L’occlusione di una ghiandola sebacea si verifica a causa di un trauma nell’area interessata, come una ferita chirurgica, un graffio o una patologia della pelle – ad esempio, l’acne – che possono favorirne lo sviluppo. Un ruolo importante nella loro comparsa sembrano avere anche delle patologie genetiche, lo stress, l’uso di tabacco, l’impiego di alcuni cosmetici e l’abuso di alcol.

Cisti al seno

Le cisti al seno sono delle formazioni sacciformi, generalmente piene di liquido, che tendono a svilupparsi nel tessuto mammario e che si presentano come piccoli noduli. Generalmente, si tratta di formazioni benigne che non evolvono verso la malignità, ma necessitano ugualmente di un monitoraggio clinico. È possibile che si verifichino una o più formazioni cistiche e che interessino, in alcuni casi, entrambi i seni e non soltanto uno.
Tali cisti possono fare la loro comparsa in associazione a dolore al seno e senso di tensione, che vengono accentuati durante il periodo premestruale.
Le cause delle cisti al seno non sono del tutto note, ma sono più comuni nelle donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni. Le alterazioni dei livelli ormonali e i cambiamenti del tessuto mammario possono rappresentare un fattore di rischio per la loro comparsa.
Le dimensioni delle cisti al seno possono variare da pochi millimetri a qualche centimetro: nel primo caso, si parla di microcisti che possono essere scoperte tramite ecografia o mammografia; nel secondo caso, invece, di macrocisti che possono essere scoperte grazie all’autopalpazione del seno.

Cisti ovariche

Le cisti ovariche sono delle sacche ripiene di materiale liquido o solido, che si formano esternamente o internamente alle ovaie. La comparsa di quella che si chiama “cisti ovarica” è assai frequente.
Nella maggior parte dei casi, si tratta di cisti piccole del tutto innocue ma, in altri casi, queste possono essere grandi e dolorose o, nel peggiore dei casi, il segno di un tumore maligno dell’ovaio.
Tra i sintomi delle cisti ovariche, nel caso in cui queste si rompano, potrebbero comparire emorragia interna, difficoltà a svuotare l’intestino, necessità di urinare spesso, variazioni del ciclo mestruale, gonfiore addominale, giramenti di testa, vomito e stanchezza.
Le cisti ovariche sono, soprattutto, fisiologiche, innocue e dipendenti dal ciclo mestruale; soltanto in una minoranza di casi, queste sono dovute a tumori benigni o maligni che si formano a causa di patologie come l’endometriosi: in quest’ultimo caso, si parla di “cisti endometriosica”.

Ovaio policistico

L’ovaio policistico – conosciuto anche come “policistosi ovarica” o “sindrome di Stein-Leventhal” – è una condizione caratterizzata da ovaie policistiche – ovvero, piene di cisti di diverse dimensioni – e ingrandite, oltre a irsutismo, obesità e amenorrea.
I sintomi sono variabili da paziente a paziente e possono includere irregolarità mestruali, amenorrea, eccessivo sviluppo dell’apparato pilifero, sovrappeso, irsutismo, acne, pelle grassa e infertilità.
L’ovaio policistico è causato da una anovulazione cronica, ovvero da un’assenza dell’ovulazione associata ad alterazioni ormonali, come nel caso dell’iperandrogenismo responsabile dell’irsutismo, dei disturbi del ciclo e dell’anovulazione.

Acne cistica

L’acne cistica è un disturbo cronico-infiammatorio del follicolo pilifero e delle ghiandole sebacee caratterizzato dalla presenza di cisti, noduli, punti neri, papule e pustole di grandezza variabile, da pochi millimetri ad alcuni centimetri. Questo tipo di acne compare alla pubertà o tra i 20 e i 30 anni.
Oltre alla comparsa di cisti, possono presentarsi dolore e infiammazione. La comparsa di acne cistica è legata a un’eccessiva attivazione delle ghiandole sebacee per stimolo neuroendrocrino: i noduli si formano proprio per via dell’accumulo di secrezioni, creando dei grumi pieni di pus sotto la superficie della pelle.

Cisti al fegato

Le cisti al fegato o cisti epatiche sono delle raccolte liquide o semi-liquide, singole o multiple, che si formano nel fegato. Queste sono asintomatiche e possono essere rotondeggianti o ben definite.
Le cause della loro insorgenza non è ben chiara, ma potrebbero derivare da anomalie congenite e, solitamente, non necessitano di terapia: generalmente, infatti, si interviene soltanto nel caso di formazioni sintomatiche e particolarmente voluminose; motivo per cui è consigliabile monitorarle nel tempo. In alcuni casi, possono, però, essere la manifestazione di un tumore al fegato o ascessi epatici, che andranno trattati adeguatamente.

Cisti tendinea

La cisti tendinea o cisti sinoviale è un rigonfiamento ripieno di liquido sinoviale, che può fare la sua comparsa nei pressi di un’articolazione o di un tendine, come nella zona del polso, nel palmo e nel dorso della mano. Le dimensioni di tali cisti variano da caso a caso. Queste tendono a comparire soprattutto nelle donne e in un’età compresa tra i 20 e i 40 anni.
Spesso asintomatiche, in alcuni casi, possono provocare dolori, formicolii, debolezza muscolare e senso di intorpidimento.
Le cause non sono del tutto chiare, ma la loro comparsa potrebbe essere legata a traumi o difetti delle strutture tendinee e/o articolari.

Cisti di Baker

Le cisti di Baker sono dei noduli pieni di liquido, che si formano dietro al ginocchio. Le dimensioni possono variare da caso a caso. Questo tipo di cisti di manifesta, nella maggior parte dei casi, in persone tra i 35 e i 70 anni di età.
La presenza di tali formazioni è, generalmente, asintomatica; altre volte è caratterizzata da dolore, rigidezza articolare e gonfiore, oltre che dalla rottura delle cisti, emorragia e infezioni, nei casi più importanti. A causare questo genere di cisti possono essere alcune lesioni o patologie articolari, come l’artrite.

Cisti pilonidale

La cisti pilonidale o cisti sacro-coccigea è un nodulo che si sviluppa a livello della pelle, generalmente nella zona sacro-coccigea, a circa 4-5 centimetri dall’ano. Tali cisti possono contenere peli, frammenti di pelle, secrezioni sebacee e altri elementi cellulari e fanno la loro comparsa soprattutto negli uomini tra i 15 e i 24 anni.
Generalmente, si tratta di cisti innocue, fin quando non comportano infezioni e ascessi. Queste cisti sono, indicativamente, asintomatiche o lievemente dolenti alla palpazione ma, in caso di ascesso, comportano dolore, gonfiore, arrossamento, cefalea e malessere generalizzato.
Le cause non sono del tutto note, ma si pensa che possano essere congenite o correlate a infezioni del follicolo pilifero che, dilatato, consentirebbe l’incistamento dei peli e una reazione infiammatoria. Tra i fattori di rischio, si segnalano l’obesità, la scarsa igiene e una sudorazione eccessiva.

Cisti dermoide

La cisti dermoide è un tumore benigno o teratoma che si può presentare, soprattutto, a livello ovarico, ma può insorgere anche nei reni, nel sistema nervoso e nei testicoli. Nella maggior parte dei casi, le cisti interessano una sola ovaia, ma queste possono anche essere multiple e bilaterali.
Generalmente, si tratta di cisti asintomatiche, tranne nei casi in cui queste comprimano gli organi circostanti. Tra i sintomi che causano, ci possono essere dolori addominali, dolori alle ovaie e alterazioni del ciclo mestruale. Le cause delle cisti dermoidi non sono ancora del tutto chiare.
Dalla forma rotondeggiante, di grandezza variabile – da pochi millimetri a diversi centimetri – e dalla consistenza molle, il teratoma cistico benigno cresce lentamente e raramente si trasforma in qualcosa di maligno, ma è sempre opportuno ricorrere all’asportazione chirurgica.

Cisti renali

Le cisti renali sono delle formazioni non cancerose – dunque, benigne – dei reni, piene di liquido e, nella maggior parte dei casi, innocue; a volte, però, possono essere associate a disturbi dannosi per la funzionalità renale, come infezioni, ostruzioni delle vie urinarie o rotture dolorose. Generalmente, le cisti colpiscono un solo rene, ma non è escluso che più cisti colpiscano entrambi i reni.
Spesso asintomatiche, a seconda delle dimensioni, queste cisti possono provocare dolori forti alla schiena, febbre e dolori all’addome.
Le cause di tale problematica non sono del tutto note, ma una delle ipotesi più diffuse è che la loro nascita sia dovuta a un indebolimento della parete del rene, che conduce alla formazione di piccole tasche chiamate “diverticoli” che, riempendosi di liquido e staccandosi dalla parete, formerebbero le cisti.

Cisti di Bartolini

Le cisti di Bartolini sono delle formazioni rotondeggianti, che si sviluppano nella zona vulvare, all’interno delle grandi labbra. A esserne colpito è circa il 2 per cento delle donne, in un arco di età compresa tra i 20 e i 30 anni.
Le ghiandole di Bartolini sono due ghiandole simmetriche, che si trovano nella zona posteriore e laterale dell’orifizio vaginale. Le possibili cause includono infiammazioni e lesioni traumatiche.
A volte asintomatiche, le cisti di Bartolini possono provocare dolore durante i rapporti sessuali, gonfiore, difficoltà nella minzione, perdite vaginali e febbre.

Cisti di Naboth

Le cisti di Naboth o cisti cervicali, di forma tondeggiante, misurano dai pochi millimetri a 1-4 centimetri massimo e si formano all’altezza della cervice dell’utero.
Difficilmente il paziente si rende conto di averle, dato che sono asintomatiche e possono presentarsi in caso di evento traumatico all’altezza della cervice, ad esempio nella fase post-parto. Quasi sempre, si tratta di formazioni benigne che non creano complicazioni e che si riassorbono spontaneamente.

Cisti di Tarlov

Le cisti di Tarlov o cisti perineurali sono delle lesioni cistiche, che contengono liquido cerebrospinale e che si formano nella colonna vertebrale, soprattutto nell’area sacrale.
Spesso asintomatiche, la compressione degli organi da loro causata può comportare dolori, paralisi, cefalea e vertigini. Le cause che le provocano sono ancora ignote.

Cisti aracnoidea

La cisti aracnoidea è una lesione tumorale di natura benigna, che interessa l’aracnoide, ovvero la sottile membrana che avvolge il cervello.
Solitamente asintomatiche, queste cisti potrebbero causare decadimento cognitivo, lunghi mal di testa e nausea. Le cause possono essere congenite, oppure tali cisti possono essere dovute a encefaliti, tumori o traumi gravi.
È importante tenere sotto controllo l’evolversi della condizione, per accertarsi che queste non aumentino eccessivamente di volume e che non occorra intervenire chirurgicamente.

La diagnosi

Alla comparsa di segni e sintomatologia, è consigliabile contattare il medico che – dopo alcune analisi ed esami – potrà stabilire una diagnosi certa e, di conseguenza, la terapia più adatta.
Oltre alla visita medica classica e all’anamnesi, potrebbe essere necessario approfondire la condizione tramite ulteriori test: ad esempio, ecografie, TAC, radiografie, risonanze magnetiche, biopsie o mammografie.

Come si curano

Se le cisti sono di natura benigna e asintomatiche, generalmente, non occorre intervenire, ma semplicemente monitorare il loro evolversi nel tempo, per assicurarsi che non aumentino eccessivamente di volume o trasformino la loro natura da benigna in maligna.
Nel caso in cui le cisti siano dolorose e comportino altri disturbi, queste possono venire rimosse chirurgicamente, essere drenate o aspirate. Se le cisti, invece, sono sintomo di una patologia sottostante, allora il trattamento sarà rivolto alle cause di origine.

La prognosi

Infine, la prognosi dipenderà da numerosi fattori: ad esempio, dalla natura benigna o maligna delle cisti, dalle loro dimensioni, dalla loro posizione, dalla tempestività di intervento e dalla causa scatenante, oltre che dall’età e dallo stato di salute generale del paziente.

Parole di Elena Arrisico