Cinque donne alla Nato, c'è anche Roberta Pinotti

Per la prima volta nella storia, cinque donne presenziano ad un vertice della Nato. Tra di loro c'è anche la neo-ministro alla Difesa Roberta Pinotti.

Cinque donne alla Nato, c’è anche Roberta Pinotti

Per la prima volta nella storia cinque donne alla Nato. Tra di loro c’è anche Roberta Pinotti. La neo-ministra, fresca di nomina nella nuova squadra di governo decisa da Matteo Renzi, ha partecipato al recentissimo vertice tenutosi a Bruxelles ed è stata immortalata dai fotografi assieme alle sue colleghe rappresentanti degli altri paesi. Con lei, Mimi Kodheli dell’Albania, Jeanine Hennis-Plasschaert, ministro delle Difesa olandese, Ursula von Der Leyen, ministro della Germania e Ine Marie Eriksen per la Norvegia. Cinque donne che hanno affrontato assieme ai loro colleghi, temi caldissimi all’ordine del giorno, tra i quali la questione scottante dell’Ucraina e quella dei rapporti tra Stati Uniti e Afghanistan.

Un evento storico

Che vi siano donne simbolo del successo in rosa, paladine delle importanti conquiste femminili raggiunte in ambito sociale, professionale ed economico, è cosa nota ma è un evento davvero straordinario vedere così tante esponenti del gentil sesso ricoprire ruoli di grande rilievo. Si tratta di un evento dalla portata storica perché prima d’ora non era mai accaduto che un numero così alto di donne partecipasse ai vertici della Nato. Roberta Pinotti, una delle otto ministre del governo Renzi, è l’ultima, in ordine cronologico, ad essersi unita al gruppo. Alla stampa ha dichiarato: “la primissima accoglienza calorosa e’ stata da parte delle ministre, con le quali abbiamo fatto una foto di gruppo”, “ora col mio arrivo siamo in cinque e speriamo di procedere”.

Fascicoli caldi sul tavolo della Nato

Roberta Pinotti ha presenziato al suo primo vertice Nato in un momento in cui le questioni sul tavolo sono molto calde. Prima di tutto, è stata chiamata a valutare, assieme ai ministri degli altri Paesi, la situazione drammatica dell’Ucraina che dopo gli scontri dei giorni passati, ha chiesto recentemente alla Russia l’estradizione del deposto presidente Viktor Yanukovich. Una vicenda che sta creando una tensione crescente nei rapporti con Vladimir Putin e non sembra poter approdare ad una risoluzione in tempi brevi. Il secondo punto all’ordine del giorno ha riguardato i rapporti sempre più incrinati tra Barack Obama e il presidente afghano Hamid Karzai. Una situazione che rischia di giungere al definitivo punto di frattura. La Nato ha ratificato la minaccia rivolta dagli Stati Uniti che come unica alternativa alla collaborazione, impone il ritiro totale delle truppe internazionali.

Parole di Palma Salvemini