Christy Turlington: documentario "No woman, no cry"

In occasione del Tribeca Film Festival Christy Turlington ha debuttato come regista, partecipato al festival con il documentario denuncia dal titolo "No woman, no cry", due anni di lavoro per denunciare le condizioni delle donne.

Christy Turlington: documentario “No woman, no cry”

Christy Turlington è una bellissima ex modella di fama internazionale che le fashioniste conoscono bene perchè è spesso impegnata nelle campagne pubblicitarie delle griffe di moda più importanti, come ad esempio Yves Saint Laurent. Christy Turlington però è anche una donna attiva nel sociale, ha una fondazione benefica tutta sua e porta avanti vari progetti e tante battaglie per migliorare la qualità della vita delle donne in tutto il mondo soprattutto in quesi paesi dove le condizioni sanitarie sono molto scadenti. La bella Christy ha debuttato come regista al Tribeca Film Festival con il documentario denuncia “No woman, no cry“.

Christy Turlington si occupa prevalentemente di 4 grandi progetti che sono, in primo luogo la salute e l’emancipazione delle donne, la prevenzione del tumore al polmone, il supporto dei rifugiati e per le organizzazioni dei bambini.
 

In occasione del Tribeca Film Festival ha partecipato con il documentario denuncia “No woman, no cry”, accusando anche le Nazioni Unite che permettono che al mondo una donna in gravidanza venga lasciata da sola e che, nel 90% dei casi, muore per malasanità e non per effettive complicazioni gravi della gravidanza.
 

Christy Turlington ha dichiarato: “L’interesse per il documentario c’era da tempo, ma il viaggio in Perù al seguito dell’organizzazione umanitaria Care, con la quale collaboro, mi ha letteralmente aperto gli occhi. Mezzo milione di donne muoiono in gravidanza o durante il parto ogni anno; ma la cosa più difficile da accettare è che il 90% di queste morti sarebbero evitabili con un adeguato sistema sanitario
 

In molti paesi del mondo rimanere incinta equivale ad una condanna a morte, in Guatemala l’aborto è l’unica speranza di vita ed in Bangladesh le donne non hanno neanche medici, infermieri e strutture sanitarie a cui rivolgersi.
 

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Christy Turlington

Parole di Serena Vasta