Chiara Ferragni per Yamamay, piovono critiche sulla linea e sulla campagna social

Chiara Ferragni è la nuova testimonial di Yamamay: è infatti stata presentata la sua linea di intimo che ha sollevato un mare di critiche da parte di tutto il web, anche per la gestione della campagna social da parte del brand.

Chiara Ferragni per Yamamay, piovono critiche sulla linea e sulla campagna social

E’ stata svelata la nuova linea Chiara Ferragni per Yamamay, creata dalla blogger di The Blonde Salad, il vero fenomeno del web degli ultimi anni. Il web però ha detto basta ed ha cominciato a far piovere decine di critiche sulla scelta della testimonial, diventate poi migliaia per la scorretta gestione della campagna social da parte del brand Yamamay. Ma cosa è successo? Semplicemente che tantissime persone, sulla pagina Facebook del brand avevano espresso la loro perplessità sulla scelta della testimonial e Yamamay ha prontamente cancellato tutti i commenti considerati “sgraditi”. Ma ognuno non dovrebbe essere libero di dire quello che pensa?

Amata ed odiata allo stesso modo, Chiara Ferragni, la nuova fashion icon del web, da una passione comune a molte ragazze, ha creato un vero e proprio lavoro. Per chi non la conoscesse infatti, Chiara è (senza dubbio) una bella ragazza bionda che ogni giorno “posta” i suoi outfits sul seguitissimo blog The Blonde Salad. Quella di Chiara è una “carriera” in fortissima ascesa: ha cominciato quasi per gioco ed ora si ritrova a firmare una linea di scarpe che porta il suo nome e varie linee di abiti, oltre a collaborazioni con importanti marchi di moda, proprio come nel caso di Yamamay. Ovviamente ci si chiede se tutto questo successo sia meritato…
 
Chiara Ferragni sarà anche una bella ragazza ma non è certo un modello per le ragazze di oggi. O meglio, per alcune lo è, ma per la maggioranza delle giovani donne la scelta di Yamamay è stata decisamente sbagliata. Non solo: moltissime ragazze hanno anche fatto sapere che non compreranno più capi di questo brand.
 
Quello che non piace della Ferragni, e non possiamo che associarci alle critiche, è che in lei non c’è un briciolo di quello che dovrebbe distinguere i veri blogger. Per lei è tutto “amazing” e stupendo, che si tratti della sfilata di Chanel, delle mutande Yamamay o di improponibili zeppe regalatele da un sito internet, nella speranza di un po’ di visibilità. Ma possibile che le piaccia tutto (quello che le viene regalato, ovviamente)?
 
Quello che ha indignato centinaia di persone però, non è solo la scelta della testimonial ma soprattutto il modo scorretto di gestione della campagna social da parte del brand. Decine e decine di commenti cancellati: va sottolineato che non si trattava solo di insulti contenenti parole “forti” ma anche di opinioni espresse in modo molto educato e civile.

Ora di questi commenti non c’è traccia. Questa vicenda mi ricorda molto da vicino quella di Silvian Heach di qualche tempo fa: anche in quel caso la testimonial era Chiara Ferragni e anche in quel caso tantissimi commenti furono rimossi dal brand. Ma possibile che si arrivi al punto di “censurare” l’opinione di ragazze che semplicemente esprimono disapprovazione per la scelta di Chiara Ferragni come testimonial? Ma stiamo scherzando?
 
La linea poi è considerata banale e scontata: il pizzo fluo decisamente non è una scelta geniale o innovativa, così come le fantasie con scarpe e borsette. Insomma, una linea vista e rivista che non ha nulla di originale.
 
Cosa ne pensate della polemica?