Cervia, hotel respinge cameriere italiano di colore: "Non ti assumo più"

'Non posso mettere ragazzi di colore in sala': con queste parole, contenute in un sms, il titolare di un albergo in provincia di Ravenna ha rifiutato la candidatura di un giovane cameriere italiano. Il motivo è proprio il colore della sua pelle, non tollerato, secondo il datore di lavoro, dalla gente che in Romagna sarebbe 'molto indietro con la mentalità'. Il caso è ora alla ribalta e immediata è stata la ferma condanna di Filcams-Cgil.

Cervia, hotel respinge cameriere italiano di colore: “Non ti assumo più”

Un episodio che fa storcere il naso anche perchè non così tanto raro: a Cervia un hotel ha respinto un cameriere italiano di colore. Con un sms, che ha fatto in breve tempo il giro del web alimentando la polemica, il datore di lavoro ha liquidato la candidatura del ragazzo, giustificando il rifiuto con una presunzione di arretratezza sulla mentalità dei romagnoli: “In Romagna la gente è molto indietro”, ha scritto il titolare, con un messaggio che per molti ha il sapore della discriminazione razziale.

Niente camerieri di colore in sala: “Non ti assumo più”

A Cervia, provincia di Ravenna, avrebbe dovuto lavorare come cameriere per tutta la stagione estiva. Un’aspettativa stroncata sul nascere attraverso un messaggio arrivato sul cellulare di un giovane di colore, italiano, a ridosso del perfezionamento del suo contratto lavorativo per cui si era già raggiunto un accordo.
Ma il titolare della struttura ricettiva, evidentemente, andava in direzione opposta: ha rifiutato di assumere il ragazzo, nonostante la palese carenza di personale diffusa in tutta l’area, e lo ha fatto nel modo peggiore, con un messaggio inoltrato al cellulare del malcapitato.
Inutile spiegare il sentimento di mortificazione dell’aspirante lavoratore, che nel leggere il contenuto di quell’sms di poche righe, ma dalla sostanza fin troppo ingombrante, non si è però perso d’animo e ha portato il caso a conoscenza della Filcams-Cgil di Ravenna.

Filcams-Cgil: pronta una vertenza per aiutare il cameriere respinto a Cervia

In queste ore si sta preparando un vertenza per assistere Paolo, il ragazzo milanese respinto dall’albergo, e accompagnarlo in tribunale. Davanti a una comprovata esperienza nel settore, ha prevalso evidentemente l’intolleranza razziale, a scapito di qualsiasi competenza.
Il fatto, secondo quanto riferito da Manuela Trancossi (segreteria provinciale della Cgil) e Paolo Bragaglia (ufficio vertenze sindacali) risale al 18 giugno scorso. Paolo, dopo aver mandato la documentazione necessaria ad integrare quanto già in possesso del datore di lavoro, all’alba del perfezionamento della sua assunzione, ha ricevuto il messaggio di rigetto. Una vicenda che suona un po’ come quella dei due giovani omosessuali rifiutati da una casa vacanze in Calabria. Cambiano i soggetti, i contesti, ma il leitmotiv sembra essere uno soltanto: la discriminazione. “Siamo certi che la Romagna saprà distinguersi dall’inaccettabile connotazione riservatale dall’albergatore”, tuonano i sindacati, nella speranza che possa trattarsi dell’ultimo di un’umiliante serie di episodi.

Parole di Giovanna Tedde