Cerca la madre naturale, lei le scrive: "Sei nata da una violenza, non cercarmi più"

Non è bastato l'ultimo, accorato appello per ritrovare la mamma attraverso Tv e quotidiani: per una 29enne di Belluno la ricerca delle sue origini, dopo l'adozione, si è rivelata drammatica. La madre naturale ha risposto con una lettera alla figlia, chiedendole di desistere dal volere un contatto perchè nata da una violenza sessuale quindi, per lei, soltanto un simbolo di dolore.

Cerca la madre naturale, lei le scrive: “Sei nata da una violenza, non cercarmi più”

Da anni cercava la madre naturale, per arrivare alle sue origini dopo l’adozione. La risposta alle sue domande è arrivata con una lettera, con cui la donna che tanto desiderava conoscere le ha chiesto di desistere dall’intento perchè causa di un rinnovato dolore: “Sei nata da una violenza, non cercarmi più“. Lacrime amare per una 29enne di Belluno, che da quando ne aveva 25 si era decisa a ritrovare la sua mamma.

La lettera della madre naturale: “Sei figlia di una violenza”, e rifiuta di rivederla

Sconcerto, sì, ma anche e soprattutto un dolore inconsolabile, quello che ha visto protagonista una 29enne di Belluno che da anni si era messa a cercare disperatamente la sua mamma naturale.
La giovane ha ricevuto la peggiore delle risposte, con annessa una verità drammatica sul suo passato. La donna che tanto desiderava rintracciare, dopo accorati appelli su quotidiani e l’ultimo tentativo in Tv, ha deciso di farsi viva con una lettera dai contorni dell’addio.
“Sei figlia di una violenza, non cercarmi più”, è la sintesi della volontà della donna, che rivela alla figlia di essere il frutto di uno stupro e per questo “la più dolorosa delle ferite”.
Parole che si incidono in modo indelebile nella disperazione di una ragazza che aveva nel cuore grandi aspettative, e quel desiderio insopprimibile di riabbracciare chi l’aveva messa al mondo.

Anni di ricerca, poi la disperazione del rifiuto

“Mamma, è da tanti anni che ti cerco e non sono mai riuscita ad arrivare a te, desidero incontrarti; fatti viva, io ti aspetto”: è con queste parole che la 29enne ha fatto un ultimo appello alla madre naturale.
La donna, rimasta anonima, avrebbe poi scritto, nella lettera, qualche dettaglio in più sulla nascita di quella figlia, aggiungendo ulteriore sofferenza: “Non ho scelto io di chiamarti così né di averti (..). Tutto potevo, tutto sognavo e tutto potevo sperare, ma non certo la violenza che ho subito e di cui tu sei simbolo”.
Un perentorio rifiuto al quale la 29enne ha risposto con un pianto disperato, con il dolore di chi ha perso ogni speranza: “Avrei preferito che certe cose me le avesse dette guardandomi negli occhi”, ha dichiarato la giovane.

Aveva cercato sua madre attraverso il tribunale

Gli appelli dal quotidiano Il Gazzettino e da Chi l’ha visto? erano solo l’ultimo atto di una lunga serie di ricerche, che circa 4 anni fa avevano spinto la ragazza a rivolgersi al tribunale per scoprire il nome di sua madre.
Anche in quel caso, però, nessun esito positivo. La donna aveva deciso di preservare l’anonimato e non far rivelare alla figlia la sua identità.

Parole di Giovanna Tedde