Cellulite, le strategie e le spese delle italiane

La cellulite colpisce 20 milioni di italiane e sono moltissime le donne che spendono tanti soldi per contrastare la buccia d'arancia. Come? vediamolo insieme.

Cellulite, le strategie e le spese delle italiane

Questa è la stagione dell’anno in cui la cellulite è la vera protagonista. Purtroppo mancano pochi mesi alla prova costume e la paura di mettere in mostra la buccia d’arancia c’è per tutte. Pensate che sono circa 20 milioni le persone con la cellulite e tante altre credono di averla oppure sono riuscite a sconfiggerla. Ogni anno si spendono 106 milioni di euro solo in creme anticellulite nel tentativo rimuovere gli odiosi cuscinetti. Insomma, è un inestetismo, ma è sicuramente anche un business e lo dimostrano tutte le pubblicità che affollano la nostra tv e i giornali. Ma fotografiamo meglio questa situazione.

Si spendono tanti soldi per contrastare la cellulite. Tra le prime spese, ci sono i massaggi, gli impacchi e i trattamenti ad hoc con macchinari di vario genere, come la pressoterapia o la cavitazione. Qualcuno preferisce i rimedi fai-da-te, che spesso non sono per nulla salutari e si ottiene l’esatto opposto.
 
Secondo un sondaggio della University of North Carolina (Usa) del 2008, il 75% delle donne ha un cattivo rapporto col proprio corpo e con il cibo; il 67% cerca di perdere peso, il 53% delle normopeso è comunque a dieta, il 39% afferma che la preoccupazione per la linea interferisce con la sua felicità e il 37% salta regolarmente i pasti per dimagrire.
 
Poi ci sono le situazioni più estreme: un 16% ha seguito diete da circa 1.000 calorie al giorno, perdendo massa magra muscolare e subendo la delusione di non riuscire ad intaccare in alcun modo gli odiosi cuscinetti. Già perché dimagrire non significa ridurre la cellulite, purtroppo. Bisogna fare movimento e stare molto attenti all’alimentazione.
 
I dati pubblicati provengono dal nuovo libro: Cellulite stop, scritto sotto forma di una vivace intervista fra giornalista e medico, è scorrevole e avvincente come un libro giallo, in cui solo al termine della lettura si scopre il vero colpevole della sgradevole pelle “a buccia d’arancia”.