Di Erica Ferrea | 12 Giugno 2023

Celiachia, se noti uno di questi sintomi rivolgiti subito al medico - pourfemme.it
Hai paura di soffrire di celiachia e vuoi capire quali sono i sintomi? Ecco un elenco dei più comuni e più rari.
Non bisogna assolutamente prendere sottogamba la propria salute e, nel caso in cui si pensi di non stare troppo bene, è fondamentale rivolgersi subito al proprio medico. La celiachia è una malattia autoimmunitaria scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti.
Si stima che in Italia circa l’1% della popolazione ne sia affetta, spesso senza nemmeno saperlo. In tanti ne sentono parlare, ma forse in pochissimi sanno cos’è davvero questa patologia e quali sono i maggiori sintomi. Allora, scopriamolo insieme.
Celiachia: tra i sintomi più diffusi e quelli più rari
La celiachia è causata da una reazione anomala del sistema immunitario al glutine, presente in grano, orzo e segale, che va a danneggiare le pareti intestinali impedendo l’assorbimento di nutrienti essenziali. I segnali possono essere molto vari, tanto che solo il 30% dei celiaci manifesta il classico sintomo digestivo rappresentato da diarrea e gonfiore addominale dopo l’assunzione di glutine.
Tra i più comuni elenchiamo: l’anemia, ossia carenza di ferro; dolori addominali ricorrenti; stanchezza cronica, perdita di peso inspiegabile. Mentre tra quelli meno noti rientrano: problemi dentali; dermatite erpetiforme; depressione e altri disturbi dell’umore; osteoporosi precoce; aborto spontaneo ed infertilità.

Cosa sapere sulla celiachia e a cosa bisogna prestare attenzione – pourfemme.it
Altri sintomi meno noti della celiachia sono eventuali neuropatie (la neuroceliachia colpisce fino al 15% dei pazienti); disturbi mestruali come l’amenorrea (assenza di ciclo); attacchi di panico e ansia; crisi addominali ricorrenti soprattutto nei bambini; e anche riniti e sinusiti ricorrenti.
È di fondamentale importanza, quando si sospetta tale patologia, eseguire degli esami del sangue per un’indagine relativa a specifici anticorpi ossia tTG IgA e IgG, ed una eventuale biopsia intestinale per confermare la diagnosi. La tempestività è centrale poiché una celiachia non diagnosticata e non trattata può peggiorare e causare danni cronici anche ad altri organi.
Iniziare a seguire una dieta senza glutine – appena diagnosticato il disturbo – aiuta a far guarire più velocemente la mucosa intestinale ed evita l’insorgenza di possibili complicazioni. Inoltre, se accertata precocemente, può essere tenuta sotto controllo efficacemente per tutta la vita. Dei controlli periodici saranno poi necessari per verificare l’aderenza alla dieta, la risoluzione dei sintomi e la stabilizzazione degli esami del sangue.
E se necessario il medico curante valuterà una integrazione di ferro, calcio e vitamine per compensare le carenze che spesso si associano alla celiachia. Una maggiore consapevolezza su questi segnali “nascosti” della malattia può aiutare ad arrivare prima ad una diagnosi e ad intraprendere in tempo una dieta priva di glutine, evitando complicanze croniche.
Parole di Erica Ferrea