Catcalling: perché il messaggio di Aurora Ramazzotti dovrebbe essere supportato da tutte le donne (e anche dagli uomini)

Non si tratta di galanti frasi di apprezzamento, ma di vere e proprie molestie

Catcalling: perché il messaggio di Aurora Ramazzotti dovrebbe essere supportato da tutte le donne (e anche dagli uomini)

Foto Getty Images | Andreas Rentz

Se c’è una questione che tiene banco in questi giorni è quella del catcalling. Si tratta di molestie verbali che per lo più che accadono per strada ad opera di sconosciuti e, nella maggior parte dei casi, ai danni delle donne.

Una consuetudine culturale difficile da debellare della quale ciclicamente si parla, talvolta per sminuirne la gravità. Nelle scorse settimane a ritornare sull’argomento è stata Aurora Ramazzotti, che ha condiviso alcune story su Instagram dove racconta la propria esperienza personale, ovvero di subire catcalling anche mentre sta semplicemente facendo jogging oppure quando indossa una gonna. Ha voluto sottolineare il suo disprezzo per questa pratica e ha espresso indignazione in merito al fatto che nel 2021 ancora accadano queste cose. 

Aurora si è esposta in merito a una questione di assoluto buon senso e per chiedere rispetto nei confronti delle persone e soprattutto delle donne che spesso subiscono fischi, colpi di clacson e commenti: tutto questo ha scatenato diverse reazioni, molte positive ma anche negative. Infatti, non se le sono stati risparmiati insulti e aspre critiche nella sezione dei commenti: c’è chi dice che abbia esagerato e che si tratta solo di complimenti e addirittura chi insinua che queste attenzione le mancheranno quando non sarà più giovane.

La ragazza in un’intervista dichiarato di essersi meravigliata dei tanti commenti negativi soprattutto da parte delle donne ma di essersi voluta esporre per dar voce a tutte coloro che si sentono umiliate e che hanno paura di parlare di questo genere di molestie sentendosi umiliate. 

Il catcalling in Italia non è ancora reato

A quante donne è successo di essere apostrofate per strada? Fischi, colpi di clacson e commenti poco gradevoli: sono tutte elementi che concorrono a mettere la persona in uno stato di disagio e talvolta anche di paura. Seppur alcune donne dichiarino di non sentirsi offese da questa pratica e che anzi, ne siano lusingate, la maggioranza la considerano una vera e propria mancanza di rispetto, un’umiliazione gratuita da parte di persone, quasi sempre uomini, che non conoscono il senso del limite e pensano di poter esprimere la propria opinione in maniera anche piuttosto colorita, come a rimarcare un senso di libertà assoluta.

Purtroppo il catcalling in Italia non è ancora una un reato. Le molestie verbali per strada sono punite per esempio in Francia, nelle Filippine o in alcuni stati degli USA, ma nel nostro paese non esiste una legislazione chiara, riflesso di abitudini culturali profondamente radicate. Lo dimostrano le battute dei comici fatte in questi giorni sull’argomento, sminuendo la questione, o l’indignazione di Damiano Er Faina, influencer ed ex concorrente di Temptation Island, che rivendica il diritto di fischiare per strada a una donna. Le critiche al suo video sono state così feroci che è stato costretto a chiedere scusa.

Perché non si tratta di complimenti

Il catcalling viene spesso giustificato perché è considerato la normalità: in molti si stanno stupendo delle critiche quando invece, semplicemente, i tempi ora sono maturi per la critica affinché le cose cambino. Tutte le persone, uomini e soprattutto donne, dovrebbero ascoltare il messaggio di Aurora Ramazzotti e sostenere il cambiamento verso una maggiore considerazione dell’altro, di ciò che viene percepito come lecito o come irrispettoso. “Si è fatto sempre così” non è più accettabile.

Quello che forse non sa Er Faina è che il fischio non solo non è apprezzato, ma nemmeno aumenta le possibilità di conquistare una donna, che anzi trova tutto questo sgradevolissimo.

Esprimere la propria opinione non richiesta, per quanto positiva, sull’aspetto di una persona potrebbe essere considerato una vera e propria offesa, anche se le intenzioni sono le più buone del mondo. In generale, andare da una persona sconosciuta e farle i complimenti non è mai una buonissima idea: se proprio vogliamo approcciare, meglio avvicinarsi con discrezione, salutare e non partire subito con complimenti, apprezzamenti o frasi sdolcinate, ma essere educati, presentarsi e capire se dall’altra c’è interesse o meno ad approfondire la conoscenza.

Insomma, fischiare e urlare “‘a fantastica” per citare Er Faina tanto per favore non è di certo la migliore idea per conquistare né per farvi notare da una donna, la quale probabilmente non è minimamente interessata a sapere che la trovate bella.

Parole di Carlotta Tosoni