Caso Aldrovandi: applausi agli agenti, la madre indignata

Nuove polemiche sul caso Aldrovandi dopo che sono stati rivolti applausi agli agenti condannati. La madre del giovane si è detta indignata per l'accaduto.

Caso Aldrovandi: applausi agli agenti, la madre indignata

E’ ancora polemica sul caso Aldrovandi, dopo che gli agenti condannati hanno ricevuto un applauso di solidarietà al convegno del Sap dai colleghi. La madre del giovane ucciso per le percosse a Ferrara si è detta indignata per questo gesto nei confronti degli uomini che gli hanno tolto per sempre il figlio. L’applauso era dedicato a tre dei quattro agenti che sono stati condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi, il giovane ucciso nel 2005 durante un controllo di polizia a Ferrara. Un gesto che ha ferito la mamma del ragazzo e che è stato condannato dal Premier Renzi e dal Capo della Polizia.

Il Capo della Polizia Alessandro Pansa ha infatti chiamato la famiglia per testimoniare la sua solidarietà: “Alla Signora Moretti il Capo della Polizia rivolge i propri sentimenti di vicinanza e di solidarietà, non riconoscendosi in alcun modo in comportamenti che trova gravemente offensivi nei confronti della famiglia Aldrovandi e della società civile che crede nell’operato delle donne e degli uomini della Polizia di Stato“.

Al congresso Sap, sindacato autonomo di Polizia, infatti erano presenti anche gli agenti Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani responsabili della morte del giovane Federico e condannati dalla Corte di Cassazione il 21 giugno 2012 per eccesso colposo in omicidio colposo, a tre anni e sei mesi.

Patrizia Moretti, mamma del giovane Federico, morto a seguito delle percosse degli agenti di Polizia, si è detta indignata per questo gesto: “È terrificante, mi si rivolta lo stomaco” e al sindacato di polizia chiede: “Cosa significa? Che si sostiene chi uccide un ragazzo in strada? Chi ammazza i nostri figli? E’ estremamente pericoloso”.

patrizia moretti commento

Già qualche mese fa la donna aveva mostrato pubblicamente la foto del figlio morto quando alcuni agenti di polizia avevano manifestato la propria solidarietà ai poliziotti condannati e si erano recati sotto l’ufficio della donna.

Anche il Premier Renzi ha voluto chiamare la famiglia Aldrovandi per esprimere “la solidarietà mia, personale e del governo”. Anche per il ministro dell’Interno Alfano “gli applausi sono un gesto gravissimo e inaccettabile che offende la memoria di un ragazzo che non c’è più e rinnova il dolore della sua famiglia. Applausi che danneggiano la polizia e il suo prestigio”.

Un caso davvero terribile che coinvolge ancora una volta le forze dell’ordine, dopo la condanna per violenza sessuale alla donna che baciò un poliziotto durante una manifestazione No TAV, che dovrebbero invece assicurarsi di garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini