Di Serena Vasta | 6 Febbraio 2009
I capelli lunghi si prestano a moltissime pettinature, si possono portare sciolti, a coda di cavallo e con vari tipi di trecce oppure si possono acconciare con ampi e morbidi ricci. Vediamo come farli anche se non avete i capelli mossi di natura.
I capelli ricci erano molto di moda negli anni ’80, solo che chi aveva la sfortuna di avere i capelli secchi e crespi aveva ben poche alternative, oggi invece grazie ai tantissimi prodotti sul mercato adatti per tutti i tipi di capelli questo problema è stato ampiamente risolto.
Noi useremo le due misure più grandi di bigodini, alternandole nei nostri capelli. Lavate e pettinate i capelli con cura per eliminare tutti i nodi, mettete una lozione apposita e poi avvolgete delle ciocche abbastanza spesse nei bigodini, sulla cima della testa mettete i bigodini in modo che i capelli residui siano paralleli al cuoio capelluto e avvolgete i capelli nei bigodini dall’alto verso il basso.
La fila di bigodini più bassa è stata arrotolata nella direzione opposta. Tutti i cilindri sono stati fermati con delle mollettine, se serve usatene anche più di una dato che le ciocche sono abbastanza grandi.
A questo punto con il phon a temperatura media asciugate i capelli per circa 50 minuti, poi fate riposare il phon 10 minuti e controllate se i capelli sono asciutti, se nella parte interna sono ancora umidi continuate ad asciugarli con cicli di 15 minuti con 5 di riposo.
Adesso togliete i bigodini e pettinate i capelli con le mani, poi con una spazzola semi rotonda con setole larghe pettinate delicatamente i capelli per rimuovere le tracce dei bigodini. Spruzzate un prodotto fissante e date la forma che preferite con le dita.
I capelli pettinati così possono essere lasciati sciolti oppure fermati con mollettine, in tutti i casi è un look romantico e affascinante perfetto per una cena romantica, magari potete farli così per San Valentino.
Foto da:
www.vanities.it, imworld.aufeminin.com, www.labiosthetique.de,
www.mo.cna.it, pan.fotovista.com, www.taiabati.com
Parole di Serena Vasta