Bruciore di stomaco, ecco chi ne soffre e perché

Sapete quanti sono gli italiani che soffrono di bruciori di stomaco? 12 milioni! Secondo un sondaggio si possono dividere in 5 categorie a seconda di come vivono il problema.

Bruciore di stomaco, ecco chi ne soffre e perché

Il bruciore di stomaco, meglio sarebbe dire pirosi gastrica, sia associata ad altri disturbi (come la gastrite, ad esempio, o reflusso gastroesofageo), affligge una fetta davvero consistente e trasversale di italiani. Volete le cifre? Impressionanti: sarebbero 12 i milioni di nostri connazionali che sono vittime di dolori e bruciori in modo ricorrente ed estremamente fastidioso. Perché il bruciore di stomaco può essere tranquillamente inserito tra i disturbi anti-sociali, in quanto impedisce di mangiare come e quando (e quanto) si vuole, con inevitabili ripercussioni su possibili viaggi, ma anche sui semplici appuntamenti conviviali con gli amici.

Oggi, però, vi segnalo una sorta di identikit del malato di pirosi gastrica-tipo, secondo cinque categorie base, in cui potrete “divertirvi” ad inserirvi, se anche voi soffrite di questo male. La tipizzazione è stata effettuata campionando 500 italiani, ovviamente con problemi ricorrenti di bruciori di stomaco, e queste sono le cinque categorie in cui si suddividono:
 

  • I frustrati (3 milioni stimati): soprattutto donne con lavoro dipendente, intorno ai 35 anni, che lamentano l’insorgenza del disturbo dalle 2 alle 8 volte in un mese, specialmente durante i cambi di stagione. Il loro atteggiamento nei confronti della pirosi gastrica è, appunto, di sconforto e frustrazione, soprattutto per le rinunce a cui il problema di salute le costringe
  • Gli interventisti (altri 3 milioni circa): soprattutto persone intorno ai 45 anni o poco sopra. Affrontano il problema in modo aggressivo, assumendo farmaci, spesso totalmente inutili, e soprattutto frutto di una audace selezione autonoma (il classico fai da te farmacologico, pericoloso)
  • I diffidenti: simili per età alla categoria precedente, reagiscono in modo diametralmente opposto, ovvero, ricorrendo solo ai rimedi casalinghi o un cambio dell’alimentazione, evitando accuratamente il ricorso ai medicinali

  • Le grandi vittime: soprattutto donne con lavori che implicano grandi responsabilità, non di rado di classe sociale elevata e di età comprese tra i 35 e i 44 anni, e lamentano il disturbo soprattutto nei cambi di stagione. Si lamentano moltissimo e danno la colpa allo stress, alla fretta, al fumo, allo stile di vita troppo accelerato ecc. Affrontano il loro problema di salute di petto, usando i farmaci ma anche andando a farsi controllare dagli specialisti e valutando pareri diversi
  • Gli stoici: soprattutto uomini. Soffrono in silenzio, al limite ricorrono a qualche rimedio naturale, e in generale, aspettano che il bruciore passi da solo senza andare dal medico

 
Queste le cinque categorie principali in cui si suddividono i malati di pirosi gastrica. C’è da dire che, in generale, se esistono due colpevoli di questo tipico disturbo, essi sono, per tutti, stress e cattiva alimentazione. Per quanto riguarda il primo fattore, ci spiega il gastroenterologo per quale motivo lo stato di tensione e di ansia influisce sulle mucose del nostro stomaco: “Il bruciore di stomaco è quasi sempre dovuto ad alterazioni della motilità gastrica, della secrezione e della sensibilità dei ricettori gastrici che portano le informazioni al cervello.
 
Poiché questa ultima strada va nelle due direzioni, tutto ciò che condiziona l’attività cerebrale come lo stress può di conseguenza scendere ad alterare la sensibilità dei ricettori, rendendoli ancora più ipersensibili e facilitando la comparsa dei sintomi”. Insomma, cerchiamo, per quanto possibile, di evitare cibi troppo grassi e speziati, ma soprattutto aiutiamoci con delle tecniche di rilassamento, come la meditazione, lo yoga e il training autogeno, perfetti per controllare i livelli di stress.

Parole di Paola Perria