Bologna, porta a termine la gravidanza sapendo che la figlia sarebbe morta: la madre voleva almeno abbracciarla

La drammatica storia di una bambina e della sua mamma si è conclusa con un ultimo, straziante saluto. La neonata era affetta da una grave malformazione, incompatibile con la sopravvivenza.

Bologna, porta a termine la gravidanza sapendo che la figlia sarebbe morta: la madre voleva almeno abbracciarla

Ha deciso di portare a termine la gravidanza nonostante sapesse che la figlia non sarebbe sopravvissuta. Così una mamma ha affrontato la peggiore delle prove, dando alla luce la sua bambina per poterle dare almeno un abbraccio. La neonata era affetta da una grave malformazione.

Il parto senza alcuna speranza

Durante la gravidanza, la donna era stata informata della gravissima malformazione della sua bambina, che non le avrebbe dato alcuna speranza di sopravvivenza neonatale.

Nonostante il grandissimo dolore, ha deciso di arrivare al parto e poter così tenere la piccola tra le sue braccia, almeno una volta.

Il dramma si è consumato a Bologna, protagonista una donna immigrata seguita dagli specialisti del Sant’Orsola. La neonata è morta in seguito a una anencefalia, che ha impedito al suo cervello di svilupparsi.

Intorno alla mamma si sono strette le attenzioni e le premure di tutto il reparto, compresi sanitari e psicologi che l’hanno accompagnata in questo durissimo percorso.

Il destino simile a quello di Giacomo

Il suo unico desiderio era quello di poter abbracciare la figlia, il cui tragico destino è simile a quello del piccolo Giacomo, affetto dalla stessa patologia e morto nello stesso ospedale a 19 ore dalla nascita, nel 2013.

La struttura, dopo la vicenda del piccolo e della sua mamma, Natascia Astolfi, ha avviato il ‘Percorso Giacomo’, a sostegno di tutti i bambini con diagnosi infauste e delle loro famiglie. Un progetto che non esaurisce la sua mission per i soli pazienti terminali, ma si propone di affiancare attivamente anche i minori che devono affrontare difficili trattamenti per la guarigione.

Le due mamme coraggio si sono incontrate, e hanno condiviso pensieri e preoccupazioni di quel tristissimo momento. Uno strazio che, purtroppo, si presenta agli occhi impotenti di tutti, personale medico compreso, come nel caso della bambina morta ad Ascoli, proprio poco dopo il parto.

 

Parole di Giovanna Tedde