Bloccare la pubertà per prevenire i cambi di genere, la proposta choc

Il disturbo di identità di genere, l'ospedale Careggi ha chiesto il via libera alla regione per la diagnosi nei bambini.

Bloccare la pubertà per prevenire i cambi di genere, la proposta choc

Bloccare la pubertà per prevenire in futuro possibili cambi di genere. Ecco la proposta choc effettuata Toscana dal reparto di Medicina della Sessualità e Andrologia dell’ospedale Careggi. Come per tutti gli altri disturbi, anche per la disforia di genere, cioè il disturbo dell’identità di genere, dovrebbe e potrebbe essere diagnosticato in tenera età, con la diagnosi nei bambini, per intervenire tempestivamente, evitando traumi futuri. Il disturbo dell’identità di genere interessa, attualmente, circa una persona su 30-50 mila e la diagnosi avviene in età adulta, ma secondo gli esperti, si potrebbe verificare la presenza dell’anomalia già durante l’infanzia.

Sentirsi uomo in un corpo femminile o sentirsi donna nel corpo di un uomo. Ecco, riassunto in poche parole di cosa si tratta. Semplificato, questo è il disturbo di identità di genere, sul quale un ospedale in Toscana ha acceso i riflettori, facendo una proposta choc alla regione. Infatti, gli specialisti del reparto di Medicina della Sessualità e Andrologia dell’ospedale Careggi hanno chiesto alla regione Toscana il via libera per diagnosticare il disturbo nei bambini, ma non solo.
 
Gli esperti hanno anche ipotizzato una sorta di “cura”, se così si può definire. A livello ancora ipotetico, in caso di diagnosi del disturbo nei bambini, si potrebbe bloccare loro la pubertà, per prevenire traumi e interventi chirurgici futuri. In particolare, tra le altre cose, è stato chiesto di estendere l’utilizzo dei farmaci somministrati in caso di pubertà precoce alle eventualità di pubertà inadeguata.
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Politici e organi competenti non si sono ancora espressi in modo chiaro in merito, ma l’invito è alla cautela.

Parole di Camilla Buffoli