Bimbo torturato per mesi dalla matrigna: genitali bruciati con l'acido

L'orrore è emerso in tutta la sua drammaticità attraverso la segnalazione delle maestre, che hanno intercettato alcuni segnali di malessere nel minore portandoli all'attenzione delle autorità.

Bimbo torturato per mesi dalla matrigna: genitali bruciati con l’acido

Foto: Pixabay

Torturato per mesi dalla matrigna, nuova moglie del papà, e costretto a tacere con le minacce. Vittima un bambino di 7 anni, cui la donna sarebbe arrivata a bruciare i genitali con l’acido. Il piccolo avrebbe manifestato chiari segnali di malessere a scuola, poi la scoperta degli orrori subiti.

Genitali bruciati con l’acido

La nuova moglie del padre si sarebbe trasformata nella peggiore delle aguzzine, incastrandolo per mesi nelle trame di una violenza senza precedenti.

Vittima della condotta criminale della donna un bimbo di 7 anni, costretto ad andare a scuola nonostante i fortissimi dolori causati dalle torture cui è stato sottoposto dalla matrigna.

Lei gli avrebbe persino bruciato i genitali con l’acido, e la segnalazione delle maestre ha permesso di accendere i riflettori investigativi sul caso.

La denuncia delle insegnanti è arrivata sul tavolo degli inquirenti, forte di una serie di segnali che il piccolo alunno avrebbe manifestato proprio a scuola. Teatro dei fatti Habei, in Cina. Quanto emerso in sede d’indagine è sconvolgente.

Bimbo torturato per mesi

La matrigna avrebbe usato l’acido per provocare orrende ustioni. Avrebbe anche legato il pene del bambino con un elastico per impedirgli di espletare i propri bisogni.

Il minore era arrivato nella casa del padre dopo aver vissuto per anni con i nonni. Un ingresso che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato sgradito alla moglie dell’uomo.

La donna si sarebbe ‘vendicata’ con indicibili torture sul figliastro. In ospedale, l’orrore vissuto dal bimbo si sarebbe mostrato in tutta la sua sconcertante consistenza.

I medici hanno riscontrato gravissime lesioni a carico dei genitali e dello stomaco: il minore sarebbe stato costretto addirittura a bere acido.

L’inchiesta sul caso vede ora indagato anche il padre, perché si sospetta possa aver taciuto le violenze. Vista l’evidenza delle condizioni del bambino, risulta difficile che l’uomo non si fosse accorto di quanto si sarebbe consumato costantemente tra le mura della sua abitazione.

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Parole di Giovanna Tedde